Gli agenti del commissariato di polizia di Vittoria hanno arrestato M.T., 20 anni, incensurato, e E.T., 56 anni, con precedenti penali, per detenzione di armi clandestine.

Le indagini hanno avuto inizio il 28 dicembre scorso a seguito dell’esplosione di un potente petardo in via Emanuela Loi, sulla strada davanti all’ingresso del commissariato di polizia di Vittoria, lanciato da un’auto in corsa. Il boato ha creato non poca paura tra i residenti delle palazzine vicine ma la scansione delle immagini delle telecamere ha permesso agli agenti di risalire al ventenne e così si sono recati nella sua abitazione dove vive insieme al padre per compiere una perquisizione.

Al termine del controllo, i poliziotti hanno recuperato  all’interno di un’intercapedine ricavata nel sottotetto dell’abitazione una pistola/rivoltella con matricola abrasa, due fucili artigianali, un fucile ad aria compresso, oltre 900 cartucce di pistola di vario calibro, e circa 700 cartucce di fucile calibro 12, nonché numerosi bossoli, proiettili (palle ogivali), inneschi e materiale vario idoneo alla ricarica di cartucce; tutte le armi ed i munizionamento rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro.

“Padre e figlio sono stati, tratti in arresto per detenzione di armi clandestine e, dopo le formalità, T.E. è stato accompagnato presso la casa circondariale di Ragusa e T.M. tradotto presso la propria residenza, entrambi a disposizione dell’Autorità giudiziaria” spiegano dalla Questura di Ragusa.

Nei giorni scorsi, il gup del tribunale di Siracusa, Carla Frau, ha condannato a due anni di carcere Carmelo Zappulla, il trentaduenne di Sortino, arrestato nel novembre scorso perché avrebbe avuto nella sua disponibilità esplosivi e munizioni nascoste dentro un congelatore, sistemato in un casolare di campagna, alla periferia di Melilli, nel Siracusano.

L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha scelto di essere aggiudicato con il rito abbreviato ma nelle ore successive al suo arresto, messo a segno dai carabinieri, si era giustificato dicendo di aver usato una sola volta quell’esplosivo in occasione di un Capodanno.

L’uomo, secondo la ricostruzione dei magistrati della Procura di Siracusa, che hanno coordinato le indagini,  avrebbe conservato nel suo nascondiglio parti di arma da fuoco con matricola abrasa, una pistola giocattolo di apparenza pari a quelle reali, numerose munizioni di vario calibro nonché un ingente quantitativo di materiale utile a ricaricare le munizioni già esplose.