La Polizia di Stato ha fermato a Pozzallo (Rg) un presunto scafista tunisino di 28 anni in seguito dell’arrivo nella serata del 2 ottobre di 56 migranti. Secondo i testimoni sarebbe lui che ha condotto l’imbarcazione partita dalla Tunisia fino alle coste siciliane.

L’uomo è accusato di aver favorito l’immigrazione clandestina e il reato è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone e perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso. I migranti erano sbarcati a Lampedusa ma  subito dopo sono stati trasferiti via mare all’Hotspot di Pozzallo.

La Polizia di Stato con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri ed una della sezione operativa navale della Guardia di Finanza, hanno fermato il presunto scafista tunisino. Gli investigatori hanno raccolto le dichiarazioni dei passeggeri che non hanno avuto alcun dubbio rispetto alla condotta dello scafista che fino a pochi secondi prima parlava telefonicamente con i complici in Tunisia.

Questa volta, così come in altre occasioni, i poliziotti hanno utilizzato uno dei video girati dai miranti così come le foto scattate durante la traversata. In uno dei video girati durante il viaggio si vede nitidamente lo scafista al timone di una imbarcazione in legno ed anche mentre effettua il rifornimento di carburante con dei bidoni in plastica. I testimoni hanno comunque descritto con molta precisione il ruolo dello scafista anche nei rapporti con i correi presenti in Tunisia avendo sentito le diverse telefonate.

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