Sono andate avanti per tutta la notte le indagini dei carabinieri per la sparatoria avvenuta a Vittoria in cui è rimasto gravemente ferito un pluripregiudicato. Si sta passando al setaccio tutte le relazioni dell’uomo, per provare a capire chi potesse serbare così tanto rancore nei suoi confronti al punto da volerlo morto. Da come sono andati a segno i colpi l’impressione , infatti, è che qualcuno volesse ucciderlo e non certamente gambizzarlo o spaventarlo.

I fatti

L’episodio è accaduto in via Rosolino Pilo, in una strada del centro cittadino di Vittoria. La vittima è un personaggio davvero molto conosciuto negli ambienti della malavita, e dunque noto anche alle forze dell’ordine. Si tratta di Francesco Lo Monaco che in passato era scampato ad altri agguati. Lo Monaco alcuni anni fa aveva sfregiato al volto un componente della famiglia di Elio Greco, sottoposto a confisca beni e padre di Rosario, l’uomo che due anni fa alla guida di un Suv travolse e uccise due bambini a Vittoria.

L’agguato

Si sarebbe trattato di un vero e proprio agguato. Qualcuno si sarebbe avvicinato all’uomo una volta raggiunto l’incrocio con la via Farini e lì sarebbero esplosi diversi colpi di arma da fuoco. Ancora non si conoscono le modalità con cui sono entrati in azione gli autori del raid.

La corsa in ospedale

L’uomo, raggiunto da alcuni proiettili, è stato trasportato in ospedale a Vittoria; secondo i medici non sarebbe in pericolo di vita. Nella notte Lo Monaco è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.

Le indagini

I carabinieri stanno lavorando per dare un volto e un nome agli autori di quella che appare una vera e propria spedizione punitiva. Ecco perché si stanno setacciando anzitutto tutte le telecamere di videosorveglianza della zona per provare a verificare se si riesce a identificare il veicolo con il quale gli autori dell’agguato hanno agito. Gli inquirenti stanno maggiormente battendo la pista di un regolamento di conti maturato all’interno ella malavita organizzata, considerando i trascorsi della vittima.

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