E’ stata inaugurata stamane ad Avola la nuova piazza, in contrada Piano del Bosco, intitolata a Giuseppe Di Matteo, il bambino segregato per 779 giorni e poi sciolto nell’acido su ordine di Matteo Messina Denaro per pressare il padre, Santino Di Matteo, a ritrattare sulle rivelazioni legate alla strage di Capaci.
La scelta
La scelta di intitolare la piazza al bimbo barbaramente ucciso da Cosa Nostra era stata presa lo scorso anno in un giorno non a caso: il 21 marzo, primo giorno di primavera e Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
L’inaugurazione
All’inaugurazione c’erano il sindaco di Avola, Rossana Cannata, ex vicepresidente della Commissione regionale antimafia, il prefetto di Siracusa Raffaela Moscarella, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, il deputato nazionale, Luca Cannata, il presidente di Meter, Fortunato di Noto, ed altre autorità civili.
“Rafforzare la memoria”
“Una decisione condivisa con don Fortunato di Noto con Padre Patriciello perché questo luogo possa essere fulcro non soltanto dell’intera zona, le cui vie sono intitolate ad altre vittime della mafia, ma di tutta la città, per rafforzare quindi la memoria e l’affermazione della legalità. Un modo, anche, per poter ribadire l’impegno della comunità avolese al rifiuto delle violenze e delle oppressioni criminali” ha detto il sindaco, Rossana Cannata.
Ricordare Capaci
Hanno preso il via martedì stamane alle ore 9.30 presso l’Istituto Superiore Pio La Torre di Palermo (via Nina Siciliana, 22), con il convegno “Lotta alla mafia: attuazione della Costituzione e ruolo della Magistratura”, le iniziative promosse dalla Rete per la cultura antimafia nella scuola in occasione del trentaduesimo anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Al convegno c’erano Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto Procura di Palermo, Giuseppe Di Lello, già magistrato pool antimafia, Franca Imbergamo, sostituto procuratore Direzione nazionale antimafia, Gioacchino Scaduto, già giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo.






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