E’ stato inviato a Roma, al Governo nazionale, il dossier della Regione per la richiesta dell’istituzione dell’Area di crisi industriale per il Polo petrolchimico di Siracusa. Ne dà notizia l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, che lancia un appello alla deputazione nazionale siciliana per “convincere” il Governo Draghi a dare il via libera. Per la zona industriale siracusana, afflitta da una pesante crisi economica, significherebbe avere una buona boccata di ossigeno, sotto forma di aiuti economici.

L’appello alla deputazione siciliana

“Si apre ora – sottolinea l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano – una partita delicata e tutta romana. Come Regione sappiamo di aver fatto un lavoro rigoroso e approfondito. Adesso, però, è indispensabile che la richiesta al ministero dello Sviluppo economico sia sostenuta da tutti i parlamentari nazionali siciliani, indipendentemente dal colore politico, ma anche dai vertici nazionali delle associazioni datoriali e sindacali”

L’Area di crisi

L’Area delimitata dal dossier comprende tre sistemi locali del lavoro (Siracusa, Augusta e Lentini) e 14 comuni e, con il suo fatturato di 7.1 miliardi di euro l’anno, è un insediamento produttivo che rappresenta l’8,16 % del Pil regionale e impiega circa 7.500 lavoratori.

Investimenti per 3 miliardi

Il sì del Governo nazionale significherebbe, nell’analisi dell’assessore regionale alle Attività produttive, dei grossi investimenti nell’area industriale siracusana.

“A seguito dell’eventuale riconoscimento – dice l’assessore regionale Mimmo Turano – dell’area di crisi industriale complessa da parte del Mise sono attese importanti ricadute per il polo industriale siracusano, soprattutto relative a nuovi investimenti pubblici e privati. Questi ultimi sono stimati in circa 3 miliardi di euro L’obiettivo è quello di favorire la riconversione del sito, promuovere un sistema energetico integrato e stimolare lo sviluppo di nuovi investimenti per il miglioramento energetico e produttivo”