C’è sollievo misto ad una malcelata amarezza nel palazzo della Fondazione Inda dopo la sentenza di assoluzione nei confronti di 7 imputati che erano stati rinviati a giudizio per associazione a delinquere e truffa. I giudici del Tribunale di Siracusa, in primo grado, hanno ritenuto che il fatto non sussiste.

Accuse prive di fondamento

“Le gravi accuse mosse nei confronti del personale della Fondazione si sono dimostrate prive di fondamento. L’assoluzione piena di tutti e 7 gli imputati, su richiesta della Procura, restituisce oggi la propria dignità a
persone che, lo hanno dimostrato i fatti processuali, hanno operato con onestà” spiegano dalla Fondazione Inda.

Inchieste in anni turbolenti

Prima della sentenza di 48 ore fa per i sette imputati (Vanessa Mascitelli,  Enza Signorelli, Renato Renato, Laura Scandurra, Giampiero Parrinello, Angelo Renato, Corradina Ricciolo) ce ne era stata un’altra, circa 3 anni fa, a carico di dirigenti e funzionari della Fondazione, anche questa aperta dalla Procura di Siracusa  sull’assegnazione dei contributi regionali alla Fondazione. Pure in quel caso, tutti gli indagati e imputati furono scagionati.

“L’intera vicenda, portata avanti in un periodo molto turbolento per la città dal punto di vista giudiziario, ha avuto pesanti ripercussioni sull’immagine dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, un’istituzione che ogni anno contribuisce in maniera cospicua all’economia e allo sviluppo della città” spiegano dalla Fondazione.

Processi in periodi bui

Negli anni in cui furono portate avanti quelle inchieste, il presidente della Fondazione Inda era l’allora sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, anche lui finito sotto processo nell’inchiesta sui contributi regionali e poi assolto.

“Oggi finalmente – dice Visentin – con questa ulteriore sentenza si chiude un capitolo non certo edificante che ha gettato fango gratuito su una Fondazione come l’INDA vanto della nostra città. Non è mia intenzione polemizzare ma non può disconoscersi che anche questi processi iniziano in un periodo particolarmente buio e fanno il paio con altri procedimenti anch’essi finiti nel nulla”.

Gli anni difficili al palazzo di giustizia

Il riferimento della Fondazione Inda e dell’allora presidente, Roberto Visentin, è al periodo più turbolento della magistratura. In quegli anni l’esposto di 8 magistrati siracusani contro altri loro colleghi, portò all’inchiesta cosiddetta Sistema Siracusa della Procura di Messina, conclusasi con un terremoto giudiziario che svelò i rapporti tra alcuni pm, avvocati ed imprenditori.

Messaggio ai giustizialisti

“Spero che tutti quei politici che all’epoca si prodigarono con numerose e generose dichiarazioni animati da un giustizialismo d’accatto puntando l’indice accusatore contro tutti gli imputati, sicuri della loro colpevolezza e asserendo che l’INDA era stata gestita male e da un pugno di gente dedita all’imbroglio, ora che chiarezza è stata fatta su tutta la linea, abbiano il coraggio di ammettere di essersi clamorosamente sbagliati. Infine una domanda: chi paga per tutto questo?” conclude l’ex presidente dell’Inda, Roberto Visentin.