“La questione della candidatura a sindaco nel Comune di Avola sarà affrontata nei prossimi giorni e me ne occuperò
personalmente”. Lo afferma il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Micciché, dopo la bufera scoppiata nel partito in merito alla candidatura a sindaco di Avola di Rossana Cannata, esponente di Fratelli d’Italia.

Abbassiamo i toni

“Invito quindi gli amici azzurri di quel comprensorio ad abbassare i toni per avere il tempo di chiarire per ritrovare la dovuta serenità necessaria per ripartire di slancio” ha concluso Micciché, che, nel pomeriggio, ha partecipato alla trasmissione Casa Minutella su BlogSicilia, parlando anche della questione Avola.

La polemica

Se ieri il commissario provinciale di Forza Italia Siracusa, Bruno Alicata, ha “benedetto” l’accordo politico, raggiunto dai vertici locali con FdI, Diventerà bellissima, Cantiere popolare e nuova Dc attorno a Rossana Cannata, nelle ore scorse la parlamentare regionale di FI, Daniela Ternullo, ha sconfessato l’intesa.

L’uscita della deputata Ars non è piaciuta ai vertici siracusani del partito, al coordinatore della zona sud, Fabio Cancemi, che ha usato toni duri e poi allo stesso Alicata, che ha replicato in modo brusco, sostenendo  una tesi secca: chi non è in linea con il partito non può candidarsi con Forza Italia.

Sia Cancemi sia Alicata sono piuttosto vicini alla parlamentare nazionale, Stefania Prestigiacomo, tirata in ballo dalla Ternullo. “Ricordo alla collega Stefania Prestigiacomo, che proprio alle scorse politiche, l’attuale sindaco di Avola – nonostante la sorella fosse ancora in seno a Forza Italia – supportava apertamente il M5S, chiedendo alla Prestigiacomo medesima di farsi da parte” ha scritto la parlamentare all’Ars

Telefonate burrascose

Telefoni e chat bollenti tra gli esponenti di Forza Italia, già alle prese con una frattura fragorosa ai piani alti del partito. E così, Gianfranco Micciché ha deciso di vestire in panni del pompiere, provando a spegnere il fuoco, d’altra parte di focolai a cui pensare ce ne sono tanti, un altro, dall’altra parte della Sicilia, rischia di essere pericoloso.

 

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