Una lettera aperta al ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani e all’assessore dell’energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Sicilia Daniela Baglieri per chiedere di eliminare per nove mesi le autorizzazioni per realizzare un impianto fotovoltaico domestico. Una soluzione per arginare il caro energia proposta dal Ceo del Gruppo Onda, Luigi Martines.

Snellire burocrazia

“Una misura eccezionale e temporanea – ha detto Martines – per rispondere adeguatamente all’eccezionalità del drammatico momento che stiamo vivendo”. Martines, che ha ricordato come dal prossimo mese le bollette si incrementeranno ulteriormente, chiede di azzerare sino alla fine dell’anno la burocrazia legata alle autorizzazioni, circa 15 quelle necessarie, per realizzare impianti fotovoltaici per la produzione autonoma di energia da destinare alle utenze domestiche.

Impianti da montare in 15 giorni

“In questo senso si nuove la recente decisione adottata dal Consiglio dei ministri di ridurre in maniera considerevole la quantità di carte necessarie per realizzare impianti fotovoltaici. Ma solo azzerando la burocrazia sarebbe possibile avere in quindici giorni gli impianti realizzati”.

Piccoli sistemi di produzione di energia elettrica che potrebbero servire più utenze domestiche consentendo a chi, ad esempio, non ha la possibilità di realizzare un impianto fotovoltaico sulla sommità del proprio stabile di poter egualmente fruire di quanto prodotto dalla “comunità”.

Politiche energetiche sbagliate

“Le politiche energetiche adottate dall’UE sino a oggi, figlie di scelte ideologiche distanti anni luce dalla realtà, stanno facendo emergere tutti i loro limiti alimentando la crisi energetica e il conseguente rincaro delle bollette“. Lo sostiene Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana e componente della Commissione ENVI (Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare).

Secondo l’europarlamentare siciliana, fissare l’obiettivo della de-carbonizzazione puntando su energie rinnovabili quali l’eolico e il fotovoltaico, per definizione non programmabili, significa non aver tenuto nella dovuta considerazione i contesti normativi e ambientali degli Stati membri.

Mancano all’appello 80 gw di energie rinnovabili

Per centrare l’obiettivo europeo della transizione energetica, l’Italia dovrebbe installare ulteriori 80 gw di energie rinnovabili entro l’anno 2030. “Un’impresa resa ardua, per non dire impossibile, non soltanto dalle lungaggini burocratiche, ma soprattutto dalla difficoltà a individuare aree disponibili in sintonia con le amministrazioni locali”.