I plichi, contenenti i verbali delle 43 sezioni di Siracusa (42 del capoluogo, 1 di Lentini), sono stati spediti a Palermo, domani dovrebbe toccare a Catania.

Potrebbe concludersi in settimana questa interminabile elezione regionale, il cui esito è stato condizionato dalla paralisi in 47 sezioni, tra cui 2 ad Agrigento, 2 a Villalba, nel Nisseno, a causa dei dati incompleti o errati trasmessi all’Ufficio elettorale della Regione, per cui si è reso necessario disporre la verifica da parte dei Tribunali dei verbali redatti dai presidenti di seggio.

Sorpresa a Messina

Solo che il controllo è stato esteso su tutta l’isola ed a Messina, nei giorni scorsi, c’è stato il colpo di scena, con la “retrocessione” di Luigi Genovese del Mpa e la promozione a deputato Ars di Alessandro De Leo, esponente della lista “De Luca sindaco di Sicilia”, e consigliere comunale di Messina.

Verso la proclamazione di Schifani

Nella giornata di domani, dovrebbero chiudersi le verifiche anche a Catania, a quel punto, con tutti i dati in mano, riveduti ed in parte corretti, si potrebbe procedere alla proclamazione di Renato Schifani come presidente della Regione, contestualmente si andrebbe spediti verso l’attribuzione dei seggi per i parlamentari eletti.

Verifiche sui verbali non sulle schede

Insomma, non dovrebbe mancare molto per il nuovo Parlamento siciliano e soprattutto per il nuovo esecutivo anche se il Centrodestra non ha ancora chiuso tutte le caselle relative agli assessori ma questa è un’altra storia. Le verifiche, però, sono state compiute sui verbali e non sulle schede elettorali: per quest’ultima eventualità sarebbe necessario un provvedimento del Tar. Vuol dire che il conteggio rischia di basarsi su una documentazione compilata erroneamente.

Il caso Siracusa

“Certo che il rischio di voto falsato è concreto” dice Ezechia Paolo Reale, che ricorda il precedente caso, sempre a Siracusa, in occasione delle elezioni amministrative del 2018 per eleggere il sindaco ed i consiglieri comunali.

La tornata elettorale è stata al centro di un ricorso presentato da Reale, candidato a sindaco del Centrodestra, in merito a presunte irregolarità nello scrutinio. Il Tar di Catania, accogliendo l’istanza, dispose l’annullamento della proclamazione a sindaco di Francesco Italia, esponente del Centrosinistra, ed una mini elezione in 9 sezioni dove sarebbe state accertate delle violazioni.

Un provvedimento poi sconfessato dai giudici del Cga che rimisero in carica Italia, confermando la validità delle elezioni del 2018. Ma i dubbi permangono anche perché è strano che in due elezioni sia scoppiato un caos nel conteggio dei voti.

 

 

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