C’è anche Noto tra i Comuni del Siracusano con il più alto numero di contagi in relazione al numero di abitanti. Una situazione che allarma la popolazione, preoccupata per il rientro in classe degli alunni delle elementari fino alla prima media. E si guarda a cosa hanno già fatto altri Comuni, come Avola, Priolo e Carlentini, in cui i sindaci hanno disposto lo stop alle lezioni a scuola.
L’appello
“I sindaci di Carlentini, Avola e Priolo hanno già emanato il medesimo provvedimento e la situazione dei contagi a Noto non è certo migliore” dice Giusy Quartararo, consigliere comunale di Noto ed ex assessore che lancia un appello al sindaco Corrado Bonfanti.
“Occorre un provvedimento contingente e straordinario; per questo – dice la consigliera comunale di Noto – rivolgo un accorato appello al Sindaco di Noto affinché emani una ordinanza, data la situazione straordinaria ed urgente di diffusione dei contagi, con cui disporre la didattica a distanza anche per le scuole dell’infanzia, elementari e medie, ancora per un’altra settimana”.
Bimbi in pericolo
“Una scelta dei Governi nazionale e regionale insensata – sostiene Giusy Quartararo – e assolutamente inopportuna, specie con una diffusione dei contagi talmente vasta come confermato dai dati odierni in molte città tra cui Noto. Non si può affermare che le scuole siano sicure, specialmente quelle frequentate dai bambini più piccoli che difficilmente riusciranno a mantenere il distanziamento e le precauzioni necessarie. Per non parlare degli assembramenti che si creeranno tra gli adulti in occasione dell’ingresso e dell’uscita da scuola dei bambini”.
Il sindaco di Avola ha comunicato la sua decisione nel corso di un video messaggio. “Mi sono confrontato con l’Asp -ha detto il sindaco Luca Cannata nel corso del suo video messaggio – ed è evidente che l’incremento dei contagi è stato importante. Nel periodo post natalizio, la cifra dei positivi è raddoppiata, da 140 a 300: questo vuol dire che non sono state le scuole a diffondere il virus quanto i comportamenti irresponsabili”.
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