La Regione ha nominato un commissario ad acta, Antonino Giannettino, per il Comune di Avola per la redazione del Pudm, Piano di utilizzo del demanio marittimo. Ne danno notizia i consiglieri di opposizione Nuccio Inturri e Gaetano Sano che criticano l’amministrazione del sindaco, Luca Cannata, in quanto è stata persa una opportunità per “dotare il Comune di uno strumento, essenziale per il nostro territorio costiero”.
Cosa è il Pudm
Gli esponenti dell’opposizione chiariscono le finalità del Pudm.
“Il Pudm, la cui approvazione avrebbe rappresentato – dicono Inturri e Sano – una grande opportunità per la nostra Città, mira ad individuare le modalità di utilizzo del litorale marino e ne disciplina gli usi sia per finalità pubbliche, sia per iniziative connesse ad attività di tipo privatistico regolamentate mediante rilascio di concessioni demaniali marittime in conformità alle vigenti disposizioni in materia di pubblico demanio marittimo”
Comune di Avola inadempiente
I due esponenti politici di Avola assicurano che “nel decreto di nomina, Avola risulta inserita nell’elenco dei Comuni non adempienti in quanto non ha provveduto alla trasmissione del Pudm entro i termini. L’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, ha dovuto quindi nominare il funzionario direttivo Giannettino Antonino come commissario ad acta affinché provveda, in via sostitutiva – aggiungono i due consiglieri di opposizione, Inturri e Sano – nei confronti dell’amministrazione comunale inadempiente, alla definizione di tutti gli adempimenti necessari alla redazione ed adozione del Pudm, di cui finora non vi è traccia. L’incarico ha la durata di tre mesi, salvo proroga fino a dodici, con spese a carico del bilancio comunale”.
L’attacco al sindaco
Inturri e Sano attaccano l’amministrazione Cannata, accusata di non aver preso in forte considerazione la pianificazione del demanio marittimo che ha una certa strategicità.
“La nostra è una città in cui il mare rappresenta – concludono Inturri e Sano – una risorsa anche per lo sviluppo economico pubblico e privato del territorio. Non si comprende perché tanta inerzia da parte dell’amministrazione che, arrogantemente, si autodefinisce del Fare e che, per non avere fatto ciò che doveva fare, si fa poi commissariare; il tutto nonostante i tanti solleciti fatti attraverso interrogazioni da parte nostra e note e diffide da parte della Regione Sicilia”
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