Le elezioni del Libero consorzio di Siracusa hanno dato dei responsi politici anche se vanno tarati per via dell’eccezionalità di questa tornata. A votare non sono stati i cittadini ma i consiglieri comunali ed i sindaci, inoltre, in queste elezioni di secondo livello valeva il cosiddetto voto ponderato, per cui il peso della preferenza di un consigliere era legato al numero di abitanti del Comune di appartenenza. E così, Siracusa e Augusta, tanto per fare un esempio, hanno fatto la parte del leone rispetto a comunità più piccole.
Centrodestra frantumato
Queste elezioni hanno, comunque, evidenziato, e non solo a Siracusa, la frantumazione del Centrodestra. A vincere è stata la coalizione centrista e civica costruita attorno al neo presidente del Libero consorzio, Michelangelo Giansiracusa, la cui asse portante è costituita dal Mpa-Grande Sicilia, riferibile al parlamentare regionale, Giuseppe Carta, e dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, esponente nazionale di Azione, la stessa che regge l’amministrazione del capoluogo.
L’asse Carta-Italia
Sono loro due i vincitori ma in questo fronte centrista ci sono i buoni risultati della Dc, il cui neo consigliere è stato il terzo dei 7 eletti nella lista di Giansiracusa, e della Lega a trazione Cafeo, il cui candidato al Consiglio è addirittura arrivato primo.
Flop Auteri
Chi non esce bene è il deputato regionale, Carlo Auteri, autosospesosi da Fratelli d’Italia ed ora nel gruppo misto, che ha sposato la candidatura di Giansiracusa. Il parlamentare Ars aveva scommesso su due consiglieri di Augusta e di Avola, Marco Niciforo e Giovanni Rametta, che, però, non sono stati eletti. Auteri, probabilmente, ha perso forza dopo l’ultimatum del commissario provinciale di FdI, Salvo Coletta, braccio destro di Luca Cannata, che, nelle ore precedenti all’apertura delle urne ha annunciato espulsioni agli iscritti di FdI che non avessero votato la lista del partito mentre per la corsa alla presidenza l’obbligo era la scheda bianca.
I sindaci di Augusta e Portopalo e l’ultimatum di FdI
Tra i fedelissimi di Auteri c’erano due sindaci, Rachele Rocca, a Portopalo, e Giuseppe Di Mare, capo dell’amministrazione di Augusta. La prima, inizialmente, aveva detto di voler sostenere Giansiracusa, come emerge in una sua dichiarazione rilasciata a SiracusaNews, salvo poi cambiare idea: “Portopalo di Capo Passero, rappresentato in maggioranza dall’amministrazione Rocca, ha votato compatta per FdI, con la coerenza di sempre” si legge sulla pagina social della sindaca a cui ha replicato l’ex assessore di Sortino, Nello Bongiovanni, amico di Auteri: “Ti sei dimenticata a mio avviso un altro valore: la riconoscenza”. Di Mare, dopo un inizio al fianco del parlamentare del gruppo misto, sarebbe sparito dai radar.
La tenuta di FdI e Forza Italia
Senza un candidato alla presidenza, FdI e Forza Italia, hanno tirato dritto per la loro strada, piazzando due consiglieri ciascuno. La lista meloniana era zeppa di avolesi e tra i candidati c’era il sindaco del Comune, Rossana Cannata, sorella del deputato nazionale, entrata in Consiglio così come il consigliere siracusano, Matteo Melfi, esponente di Sud chiama Nord, riconducibile a Edy Bandiera, vicesindaco di Siracusa, nell’alleanza con Giansiracusa.
Pd giù
Un posto in via Malta anche per il Pd, con il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, candidato anche alla presidenza del Libero consorzio. Non un risultato eccezionale ma era preventivabile considerato che nei 21 Comuni del Siracusano la presenza di consiglieri di area Centrosinistra non è vastissima, è anche vero, però, che i dem non sono stati attrattavi per tanti consiglieri civici, quelli, insomma, senza un partito.






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