Gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato Massimo Guarino, 36 anni, siracusano, che dovrà scontare una condanna definitiva pari a 3 anni e 4 mesi di reclusione per estorsione.

Estorsione col cavallino di ritorno

Si tratta di una vicenda piuttosto vecchia, risalente al 2006, all’agosto di quell’anno, come riferiscono dal palazzo della Questura, e dalle informazioni in possesso alla polizia il trentaseienne avrebbe imposto il cosiddetto cavallino di ritorno al proprietario di un mezzo, vittima di un furto. 

Guarino ed il clan Bottaro-Attanasio

Non è la prima volta che Guarino incappa nelle maglie della giustizia, nel 2018 venne condannato, anche in questo caso, in via definitiva, al termine di un processo di mafia, denominato Poker d’Assi. Il trentaseienne rimediò una pena di 4 anni, 4 mesi e ventuno giorni di reclusione per associazione mafiosa e illecita concorrenza o minaccia nell’ambito del settore del noleggio di apparecchi da gioco.

Il pizzo sul videopoker

I reati furono commessi a Siracusa dal novembre del 2006 all’aprile del 2008, come emerso nell’operazione Poker d’Assi nei confronti dello stesso Guarino e di altri  appartenenti al clan Bottaro-Attanasio nell’ambito del settore del noleggio di apparecchi da gioco.

Le ritorsioni della cosca

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, gli imprenditori del noleggio dei videopoker sarebbero stati costretti a cedere il 50 per cento degli incassi al clan Bottaro-Attanasio, che, a sua volta, avrebbe imposto le macchinette dei videopoker ai gestori di numerose attività commerciali di Siracusa, tra cui sale giochi e bar.

Gli attentati

Naturalmente, se gli imprenditori rifiutavano la proposta del gruppo, sarebbero scattate delle ritorsioni, allo scopo di lanciare un messaggio chiaro. Infatti, gli esponenti della cosca avrebbero organizzato degli attentati incendiari, recapito di proiettili ed altri messaggi inquietanti ai più riottosi.

In carcere

Nelle ore scorse,  la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, in merito all’estorsione con il metodo dei cavallino di ritorno del 2006, ha emesso un ordine di carcerazione per Massimo Guarino. La polizia lo ha rintracciato e dopo avergli notificato il provvedimento lo ha accompagnato in cella, nel carcere di Cavadonna dove sconterà la sua condanna.