I carabinieri di Siracusa hanno arrestato Emilio Galazzo, 64 anni, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania, poiché riconosciuto colpevole di estorsione.
Soldi ed un appartamento
Ha rimediato una condanna a cinque anni e otto mesi di reclusione in quanto, secondo quanto emerso nella ricostruzione delle forze dell’ordine, avrebbe preso di mira una vedova pensionata a cui oltre al denaro avrebbe estorto anche un appartamento nel comune di Palazzolo Acreide. L’uomo è stato condotto nel carcere di Siracusa.
Siracusano assolto
Il Tribunale di Siracusa ha assolto Giovanni Padua, 32 anni, solarinese, dall’accusa di estorsione ai danni di un uomo e prosciolto dal reato di lesioni nei confronti della stessa persona.
Le botte e la richiesta di denaro
L’imputato, difeso dall’avvocato Junio Celesti, secondo la tesi della Procura di Siracusa, avrebbe preso a botte la presunta vittima per la restituzione di alcune somme in denaro dovute, nella tesi accusatoria, al padre del 32enne.
Il pm aveva chiesto condanna a 4 anni
Al termine della requisitoria, il pm aveva sollecitato una condanna pari a 4 anni di reclusione ma il collegio lo ha assolto dall’accusa di estorsione.
Indagato per un’altra vicenda
Lo stesso Padua è indagato per un’altra vicenda, legata ad un agguato a colpi di arma da fuoco, avvenuto nel marzo scorso, in contrada Monasteri, a Floridia, al confine con Siracusa, ai danni di Francesco Brunno, un intermediario finanziario.
La confessione e ritrovamento arma
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, successivo all’arresto, emesso dallo stesso gip ed eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, Padua, accusato di porto in luogo pubblico di arma da sparo e lesioni aggravate, aveva ammesso le sue responsabilità, collaborando con gli agenti di polizia, che, grazie alle indicazioni dell’indagato, hanno trovato l’arma.
Il movente
Secondo la polizia, il movente sarebbe riconducibile ad un’accesa lite tra i due, in particolare il 32enne avrebbe accusato la vittima ritenendola responsabile di un “presunto” tentativo di furto perpetrato la sera prima all’interno del cantiere di suo padre.
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