E’ stato condannato in via definitiva a 4 anni, 2 mesi e 9 giorni di reclusione Stefano Breci, 40 anni, di Augusta, nel Siracusano, accusato di furti aggravati avvenuti nel Palermitano tra il 2015 ed il 2016. E’ stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Termini Imerese ed eseguita dagli agenti del commissariato di polizia di Augusta, che lo hanno condotto in cella, nel carcere di piazza Lanza, a Catania, dove sconterà la sua pena.

Il primo arresto

L’uomo fu arrestato una prima volta nel gennaio del 2016 dai carabinieri della Compagnia di Cefalù insieme ad altre 5 persone, tutte provenienti dalla Sicilia orientale, tra cui Catania e Messina, componenti di una banda, secondo la tesi dell’accusa, responsabile del furto di un’azienda agricola a Polizzi Generosa, da cui avrebbero portato via mezzi agricoli e mucche, poi recuperati e restituiti al proprietario.

Il gruppo sarebbe arrivato a bordo di due camion e di una macchina, usata come mezzo civetta, bloccati poi dai carabinieri in prossimità di Tremonzelli. Al termine della perquisizione, i militari trovarono un escavatore,  quindici bovini, alcuni  bidoni di gasolio una macchina per spargere il concime e altri attrezzi agricoli.

La seconda trasferta

Nell’ottobre del 2017, il gip del tribunale di Termini Imerese firmò 9 misure cautelari per furto aggravato in concorso, ricettazione e riciclaggio, commessi a partire dal 2015 tra i Comuni di Cefalù e Campofelice di Roccella, nel Palermitano.  Tra gli indagati, tratti in arresto dai carabinieri, c’era pure Stefano Breci. I furti, una decina in tutto, riguardarono mezzi pesanti, autocarri e veicoli da cantiere, in depositi e magazzini edili, causando un danno alle società per un importo di circa mezzo milione di euro, secondo le stime dei carabinieri di Palermo. In quell’operazione, però, i militari riuscirono a recuperare mezzi per un valore commerciale pari a 300 mila euro.

Da tutti questi episodi, ne è nato un procedimento giudiziario che è arrivato nei giorni scorsi al termine con la condanna dell’augustano.