“Sui tamponi c’è stata un’errata programmazione nazionale ma adesso siamo riusciti a trovare delle soluzioni, per cui a partire da oggi potremmo processarne 200 al giorno, da lunedì arriveremo a 400”. A svelarlo è Anselmo Madeddu, direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, al centro di una bufera mediatica e politica per la catena dei contagi all’ospedale di Siracusa e la morte del direttore del Parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto, per cui c’è un’inchiesta della Procura. Il responsabile dell’azienda sanitaria assicura che l’arrivo in massa dei reagenti e la disponibilità di altri due laboratori, a Catania, che si aggiungono a quelli di Avola e di Siracusa, consentiranno di velocizzare le procedure per l’esecuzioni dei tamponi e soprattutto per il loro esito. Nei giorni scorsi, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, aveva sollevato il problema dei tanti che sono ancora in quarantena in attesa del test per conoscere se sono positivi o no al Covid19.
“Abbiamo raggiunto un accordo con un altro laboratorio – spiega il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa – e così a nostra disposizione ne abbiamo 4. Inoltre, abbiamo reperito sul mercato 1000 reagenti che ci consentiranno di procedere a passo spedito con i tamponi. 2000 ne arriveranno lunedì, per cui saremo in grado di lavorare ad un ritmo di 400 tamponi al giorno. Dobbiamo dire che non è stato affatto semplice per via di una programmazione nazionale errata, senza contare che in Sicilia sono arrivate dal Nord Italia circa 30 mila persone, di cui 4 mila solo nel Siracusano. Il numero delle persone da sottoporre a tampone sono state tante, di certo è stata data priorità ai pazienti in ospedale, al personale sanitario, alle case di riposo, insomma la platea è vasta ma con questi nuovi accorgimenti contiamo di andare spediti”. Restano in attesa ma soprattutto in casa numerosi lavoratori in quarantena che continuano a perdere giorni di lavoro importanti ma da quanto emerge nelle considerazioni dell’azienda sanitaria saranno loro ad avere una certa priorità.
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