“Al telefono, mentre parlavamo, ha pianto e mi ha detto che era stata violentata“. Una testimonianza choc, emersa nel corso della deposizione di una donna, collaboratrice domestica, originaria della Polonia, amica di una sua connazionale, vittima, secondo la Procura di Siracusa, di violenza sessuale. Il processo, in corso al tribunale di Siracusa, vede alla sbarra un ex consigliere comunale di Noto, 68 anni.

La teste si è sottoposta alle domande del giudice Antonella Coniglio, che presiede il collegio, ed ha confermato di conoscere l’imputato con cui avrebbe avuto un rapporto di lavoro. Per motivi di salute, non avrebbe potuto continuare a fare le pulizie nello studio e nella casa dell’ex consigliere comunale, per cui gli avrebbe segnalato la sua amica, che, poi, nella ricostruzione dell’accusa e della parte civile, rappresentata dagli avvocati Salvo e Stefano Andolina, sarebbe stata abusata dal sessantottenne.

Sono due  gli episodi contestati al presunto stupratore, il primo avvenuto l’11 febbraio del 2013, l’ultimo il 18 febbraio dello stesso anno: entrambe le violenze,  si sarebbero consumate, sulla scorta della testimonianza della donna, in una proprietà dell’uomo, situata al Lido di Noto.

Per la Procura, l’episodio è aggravato dalla circostanza che l’uomo avrebbe approfittato “della fiducia e della familiarità acquisita presso la vittima in ragione del rapporto  di collaborazione domestica svolta presso l’abitazione dello stesso”.

 

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