Erano 3 le cimici che erano state sistemate nella casa in cui viveva Evan, il bimbo di 2 anni di Rosolini per la cui morte sono indagati Letizia Spatola, 23 anni, la madre del piccolo, ed il compagno,  Salvatore Blanco, 30 anni. Lo svela una fonte investigativa, spiegando che le microspie erano state piazzate in cucina e nella due camere da letto, quella della coppia e dei bambini. A volerle erano stati i magistrati della Procura di Siracusa dopo le segnalazioni, nelle settimane precedenti al decesso della vittima, in merito alle aggressioni fisiche subite da Evan denunciate dai familiari del papà del bambino, soprattutto dalla nonna, come emerso nella trasmissione Quarto Grado andata in onda venerdì su Rete 4. E’ vero che ci sono stati degli intoppi per due cimici, a causa di alcuni lavori di ristrutturazione in quell’appartamento, ma la microspia della cucina avrebbe registrato tutto, compresi i pianti del piccolo. Insomma, secondo questa ricostruzione, le conversazioni nella casa di Rosolini sarebbero molto chiare, d’altra parte alcuni stralci di audio sono stati resi pubblici nel corso della trasmissione di Gianluigi Nuzzi.

E poi, c’è quella relazione dei carabinieri inviata alla Procura di Siracusa, per cui Evan, fino a qualche giorno prima della tragedia, non avrebbe subito maltrattamenti.

“Alla data del 10 agosto – si legge nel documento – quest’ufficio dava comunicazione telefonica all’autorità giudiziaria  che dalle progressive fino a quel momento esaminate, non erano stati acquisiti elementi utili e probatori alla prosecuzione dell’attività, in quanto non venivano ascoltate situazioni riconducibili a maltrattamenti nei confronti dei minori, anzi si comprendevano dagli audio azioni di vita quotidiana all’interno di un nucleo familiare con minori in tenera età consistenti in attenzioni e cure poste in essere dai conviventi Spatola e Blanco“.

Il bambino, come svelato dallo stesso avvocato della madre, Natale Di Stefano, è finito tre volte in ospedale e solo alla terza occasione Letizia Spatola, sempre secondo il legale, avrebbe nutrito dei sospetti sul compagno. E poi c’è la testimonianza dell’altro figlio della donna che, nell’incidente probatorio al palazzo di giustizia, ha accusato Blanco di atteggiamenti aggressivi verso Evan ma nessuno ha visto l’uomo picchiare il piccolo nelle ore precedenti al decesso e lui, l’indagato principale, nega ogni accusa.

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