Quando la bara bianca è uscita dalla chiesa del Crocifisso, a Rosolini, è partito un lungo applauso delle tante persone che non hanno potuto assistere ai funerali di Evan, il bimbo morto per cui sono indagati per omicidio e maltrattamenti la madre, Letizia Spatola, ed il compagno, Salvatore Blanco. Molti bambini tenevano con se i palloncini bianchi liberati in cielo al termine del rito funebre ma nel corso della cerimonia, il parroco ha speso parole di conforto per la famiglia del bambino, scossa per una tragedia dai contorni ancora poco chiari. È stata letta da due bambini una lettera scritta dal padre e dalla nonna per ricordare Evan. Durante il corteo funebre, in tanti hanno indossato delle magliette per ricordare il piccolo Evan.

Hanno negato le accuse nel corso dell’udienza di convalida dei fermi davanti al gip del tribunale di Ragusa, Letizia Spatola, 23 anni, e Salvatore Blanco, 35 anni, accusati della morte di Evan. La donna, madre del bimbo, ed il compagno, rispondendo alle domande del giudice hanno rigettato la ricostruzione della Procura di Siracusa e della polizia di Modica. “Voglio giustizia per il mio bambino” ha detto in lacrime la donna, difesa dall’avvocato Natale Di Stefano, che, per gli inquirenti, non avrebbe fatto nulla per fermare l’aggressione del convivente ai danni di Evan. Pure il compagno, rappresentato dall’avvocato Anna Maria Campisi, ha rigettato l’accusa di aver picchiato il bimbo che, secondo quanto emerso dall’autopsia, eseguita dalla consulente della Procura, Maria Francesca Berlich, è deceduto per un trauma cranico.

Nel corso dell’interrogatorio, avvenuto nelle ore successive al decesso, la donna, sentita dagli agenti del commissariato di polizia di Modica, avrebbe fatto delle rivelazioni, stando a quanto detto dal Procuratore di Siracusa. “Ha detto – spiega il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino- delle condotte violente da parte del convivente” ma gli inquirenti ritengono che ci sarebbero delle sue responsabilità in questa tragedia. Ed a proposito della denuncia del padre del bimbo, il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, chiarisce che “è stata presentata a Genova” ma sarebbe stata “dai contenuti generici”.

Al termine dell’udienza, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa si è riservato di decidere se convalidare o meno le misure cautelari nei confronti degli indagati ma allo stesso tempo dovrà stabilire se lasciare entrambi in carcere. La donna è rinchiusa nel carcere femminile di Messina, il compagno, invece, si trova nel penitenziario di contrada Cavadonna, a Siracusa.