Una lettera che suona come una bocciatura dei nuovi percorsi al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola quella inviata dai 9 medici del nosocomio alla direzione dell’Asp di Siracusa. Era stata la stessa azienda sanitaria, nei giorni scorsi, proprio per evitare promiscuità tra pazienti ed azzerare il rischio di contagio da coronavirus, ad individuare e separare l’area Covid da quella No Covid.  Un piano che, però, per questi medici non sarebbe possibile da realizzare, anzi, secondo quanto prospettato da loro stessi, ci sarebbero concrete possibilità di infezioni.

La lettera

“Il protocollo prevede che qualora il paziente – si legge nella lettera – presenti caratteristiche da sospetto Covid19 sarà sottoposto a tampone rinofaringeo. Se non presenta una sintomatologia tale da richiedere il ricovero ospedaliero, verrà dimesso, con prescrizione di isolamento domiciliare, mentre nel caso in cui presenti una sintomatologia tale tale da richiedere il ricovero ospedaliero, sarà trasferito con ambulanza dedicata presso il Pronto soccorso covid di Siracusa o in mancanza di posti letto nell’area grigia del Pronto soccorso di Avola in attesa del tampone”.

“Il protocollo prevede altresì che “qualora il paziente presentasse – si legge nella lettera –  caratteristiche non sospette Covid lo stesso accederà ai locali del Pronto soccorso e seguirà il percorso consueto che, se è seguito da ricovero, prevederà comunque l’effettuazione del tampone pre ricovero, come da precedente procedura trasmessa. Dunque, tutti i pazienti che si recano al Pronto soccorso, indipendentemente dalla presenza di sintomi Covid vengono sottoposti a tampone rinofaringeo e rimangono in Pronto soccorso in attesa dell’esito del tampone, anche per 4-5 giorni”.

La conclusione

“Questo comporta  che ogni giorno in Pronto soccorso  -si legge nella lettera –  si trova un esubero di pazienti in attesa del tampone, con conseguente impossibilità di visitare altri pazienti che vi si recano per assenza di barelle disponibili. Peraltro, la sosta per diversi giorni in Pronto soccorso genera il pericolo di un eventuale contagio tra gli stessi, che potrebbero essere asintomatici. Secondo le prescrizioni date, la divisione pazienti Covid-No Covid è allo stato non attuata e non attuabile”.

La carenza di organico

E poi, secondo questi 9 medici, ci sarebbe anche un problema di organico che renderebbe difficoltoso il piano previsto dalla direzione dell’Asp di Siracusa e dal vertice del presidio ospedaliero Avola-Noto. “Il protocollo prevede che sia attiva -si legge nella lettera –  l’area riservata ai pazienti cosiddetti grigi nei locali dell’ex sala convegni del Pronto soccorso con personale dedicato, ossia un infermiere ed un ausiliario. Allo stato non vi è disponibilità di personale dedicato presso l’area grigia e pertanto rimane chiusa”. “Peraltro, la tende preTriage risulta già inattiva durante le ore notturne per carenza di personale… Dunque, la separazione dei percorsi Covid-No Covid è allo stato inattuata, a causa della mancanza di personale”

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