I giudici della terza sezione della Corte di Appello di Catania hanno condannato a 3 mesi di reclusione Paolo Zuppardo, 44 anni, di Avola,  accusato di minacce ai danni dell’ex assessore comunale di Avola, Simona Loreto.

In primo grado, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa aveva emesso una pena pari a 10 mesi di carcere ma per stalking. Zuppardo, difeso dall’avvocato Natale Vaccarisi, era stato arrestato nel luglio del 2016 dagli agenti del commissariato di polizia di Avola che eseguirono un’ordinanza cautelare, culminata con gli arresti domiciliari, emessa dal gip di Siracusa. Secondo la ricostruzione dell’accusa, sulla scorta della denuncia della vittima, Zuppardo avrebbe minacciato l’ex assessore comunale Simona Loreto nell’androne del Municipio.

Il quarantaquattrenne è un volto piuttosto conosciuto dalle forze dell’ordine ed è stato condannato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in relazione ad una intimidazione avvenuta nel febbraio del 2017 , culminata con l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco contro un cantiere edile di Avola per la costruzione di una clinica privata.

Da un’intercettazione ambientale gli inquirenti avrebbero compreso che era imminente un danneggiamento e così, per evitarlo, sono stati richiesti i provvedimenti di arresto eseguiti il 6 luglio del 2017.

Paolo Zuppardo è imputato nel processo Eclipse per mafia, droga, estorsioni ed armi ed è indicato dai magistrati della Procura distrettuale antimafia uno dei capi del gruppo criminale vicino al clan mafioso Crapula di Avola ma deve rispondere di minacce aggravate nei confronti del sindaco di Avola, Luca Cannata, e del giornalista, Paolo Borrometi, che, nel corso delle udienze, sono stati già sentiti dal pm della Dda di Catania confermando di essere stati minacciati dal presunto boss di Avola.

Oltre a Zuppardo nel processo Ecplise con il rito ordinario sono sotto processo Monica Campisi, Giuseppe Capozio Junior, Concetta Cavarra, Vincenzo Di Stefano, Paolo Liotta e Davide Nobile (difesi dagli avvocati Natale Vaccarisi, Antonino Campisi e Maria Caltabiano).

Sono già arrivate le condanne in primo grado per i sette, invece, che hanno scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato.