“Siamo alla vigilia della fine della pandemia, per cui è necessario il ripristino dei posti letto nei reparti di Medicina e Geriatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa ed evitare il collasso del Pronto soccorso”.
È l’invito del deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, all’assessorato regionale alla Salute per consentire al personale medico e sanitario dell’ospedale Umberto I di Siracusa di poter curare ed assistere i pazienti in condizioni ottimali.

Le conseguenze per i pazienti no Covid19

“Se l’assessorato regionale alla Salute – spiega il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo – continua a dare indicazioni alla direzione dell’azienda sanitaria per il mantenimento dei reparti Covid19, di certo non è possibile che a pagare le conseguenze di una riduzione dell’offerta sanitaria debbano essere i cittadini”.

Pronto soccorso affollato

“Voglio essere ancora più chiaro, in modo che il concetto si comprenda: nei giorni scorsi, oltre 47 persone sono rimaste nell’area del Pronto soccorso di Siracusa per mancanza di posti letto proprio in quei reparti, Medicina e Chirurgia, dove è stata impressa una riduzione. E’ di tutta evidenza che la struttura sanitaria dispone di una coperta eccessivamente corta ed il rischio di compromettere l’assistenza ai malati è elevata, per cui è necessario prendere provvedimenti, con il ripristino delle condizioni pre Covid19, altrimenti il sistema correrà verso il collasso”.

“Inutile aprire reparti nuovi”

Il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, rivolge un altro invito all’assessorato regionale alla Salute. “La priorità è di ripristinare i posti letto nei due reparti dell’Umberto I, non di aprirne di nuovi, soprattutto se manca personale”.

Le aggressioni al Pronto soccorso

Come se non bastasse al Pronto soccorso di Siracusa si verificano, non tanto raramente, aggressioni o molestie ai danni del personale medico ed infermieristico, come spesso denunciato dai sindacati. La settimana scorsa, dentro la struttura si sono introdotti due ubriachi, che hanno rischiato di rallentare il lavoro del personale, al punto che si è reso necessario l’intervento della polizia.