- Corsa contro il tempo per il certificato anti incendio per il parcheggio Talete
- La pratica è sul tavolo del comando dei vigili del fuoco
- Filtrano buone notizie sul rinnovo del certificato
E’ corsa contro il tempo tra i dirigenti di Palazzo Vermexio per risolvere la grana del parcheggio Talete, con il Cpi Certificato di prevenzione incendio scaduto. E’ stata fissata una tabella di marcia dai responsabili degli Uffici per ottenere il documento, assolutamente necessario, per poter utilizzare la struttura situata ad Ortigia.
La pratica dai vigili del fuoco
La pratica è, comunque, arrivata al comando provinciale dei vigili del fuoco, e filtra ottimismo per la risoluzione della vicenda. Del resto, il certificato va rinnovato e non rifatto daccapo, per cui le procedure sono più semplici, tra cui allegare documentazioni comprendenti degli adeguamenti rispetto alla situazione precedente.
La strategicità del parcheggio
Insomma, rispetto alle previsioni di ieri, la vicenda del Talete sembra essersi incanalata su un binario scorrevole e la burocrazia, a fronte dell’imminente inizio delle rappresentazioni classiche al Teatro greco che, inevitabilmente, porteranno in città numerosi turisti, ha impresso una forte spinta sull’acceleratore. L’amministrazione, dopo la tegola piovuta addosso, ha messo il turbo con l’obiettivo di non trovarsi in un momento così importante senza una struttura così strategica per la viabilità nel capoluogo.
Che cosa è il Cpi
Il Certificato di prevenzione incendi è un documento rilasciato dal comando provinciale dei vigili del fuoco che certifica la sussistenza di tutti i requisiti di sicurezza antincendio, garantendo di fatto il rispetto della normativa in materia di prevenzione degli incendi.
Il piano di riqualificazione del Talete
Una volta risolta la questione del certificato di prevenzione anti incendio, per l’amministrazione si aprirà il fronte del progetto di riqualificazione del Talete, noto anche come ecomostro, voluto dall’assessore alla Cultura, Fabio Granata, che, in più occasioni, ha detto di non poter procedere con la demolizione della copertura, come suggerito da un Comitato ed da un’associazione, Ortigia sostenibile, per via di un contenzioso con la Regione.
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