I militari della Guardia Costiera di Siracusa hanno recuperato e posto sotto sequestro 22 nasse calate in acqua nella zona “B” dell’Area marina protetta del Plemmirio. Il personale della motovedetta della Capitaneria di Porto ha recuperato le nasse ma contestualmente sono state avviate le indagini per risalire agli autori della pesca da frodo.

“La rimozione degli attrezzi da pesca, oltre ad assicurare l’osservanza – spiegano dalla Capitaneria di Porto di Siracusa –  delle norme in materia di attività di pesca, ha consentito di garantire la tutela dell’ambiente e la sicurezza della navigazione, scongiurando il deterioramento dell’ecosistema marino all’interno dell’Area Marina Protetta ed evitando pericoli per i naviganti a causa di segnalamenti da pesca non regolari”.

“L’attività effettuata si inquadra in una più ampia serie di controlli ambientali e sulla filiera ittica posti in essere quotidianamente dal personale della Capitaneria di Porto di Siracusa, nell’esercizio dell’attività di monitoraggio previsto dalla normativa vigente” spiegano dal comando della Guardia costiera.

Due giorni fa, due sub sono stati fermati dai militari della Capitaneria di Porto di Siracusa prima della loro immersione nelle acque dell’Area marina protetta del Plemmirio con tanto di muta e bombole di ossigeno. Sono stati sanzionati e deferiti per violazione  per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento dell’epidemia da Covid19. Prima di questi due sub, il personale della Guardia costiera aveva fermato un pescatore da frodo che avrebbe voluto catturare con la sua canna i pesci nella riserva marina.