I carabinieri di Villasmundo hanno arrestato due uomini, di 26 e 33 anni per coltivazione di canapa indiana. Nei giorni scorsi un elicottero dei militari, sorvolando contrada Dominici, a Villasmundo, frazione di Melilli, ha notato la presenza di una strana vegetazione segnalandola al comando provinciale di Siracusa.

Le ricerche

I carabinieri, con l’ausilio di militari dello Squadrone eliportato cacciatori di Sigonella e della Radiomobile di Compagnia, dopo aver individuato la piantagione ricavata in un terreno abbandonato ed impervio, hanno organizzato un servizio di osservazione.

Il blitz

Domenica mattina, alle prime luci dell’alba, i due uomini, entrambi albanesi, hanno percorso il sentiero che conduceva alla piantagione ed hanno iniziato ad occuparsene provvedendo ad innaffiarla con delle taniche di acqua che riempivano da due cisterne.

Arrestati due coltivatori

I due albanesi, sono stati bloccati ed arrestati, mentre la piantagione costituita da 30 piante dell’altezza media di circa 2 metri e mezzo e da 150 infiorescenze in essiccazione già pronte, è stata sradicata e sequestrata per essere esaminata in laboratorio e stabilirne il livello di tossicità. Gli indagati, come disposto dai magistrati della Procura di Siracusa, sono ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

Blitz nel Palermitano

Blitz dei carabinieri  nei giorni scorsi delle sperdute campagne del Monrealese, scoperta una piantagione di droga indoor. I militari della stazione di San Martino delle Scale hanno arrestato un 50enne palermitano accusato di coltivazione e produzione di sostanza stupefacente e furto aggravato di energia elettrica. Nel corso di un controllo nella frazione del comune di Monreale, i militari hanno sorpreso l’uomo mentre usciva da un’abitazione rurale apparentemente abbandonata dove è stata trovata una serra indoor, creata per la coltivazione di cannabis.

Cosa è stato trovato

Nella casa i militari hanno trovato circa 180 esemplari di piante di cannabis, di cui 10 già sviluppate e dell’altezza media di un metro e 170 circa ancora da invasare. La coltivazione era allacciata abusivamente per il riscaldamento e l’irrigazione, alla rete elettrica, come accertato dai tecnici Enel. Nel corso della perquisizione nel domicilio dell’indagato sono stati trovati e sequestrati 5.260 euro in banconote di vario taglio. Con la lavorazione e la successiva immissione della sostanza stupefacente ottenuta nel mercato del dettaglio, le piante avrebbero potuto fruttare diverse migliaia di euro.