I carabinieri di Siracusa hanno arrestato, a Priolo, nel Siracusano, un allevatore di 58 anni, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio.
La piantagione nell’ovile
Al termine di una perquisizione nel suo ovile, i militari hanno rinvenuto 731 piantine di marijuana già tranciate e appese ad alcuni filari per favorirne l’essiccazione.
Droga nel casolare
Durante il controllo, i carabinieri hanno perquisito anche un casolare in muratura chiuso da una porta in ferro rinforzata da un lucchetto al cui interno sono state trovate due buste termosaldate contenenti complessivamente circa 170 grammi di cocaina, nonché materiale vario per il taglio e confezionamento.
Il proprietario dell’ovile, con precedenti penali è stato condotto nel carcere di Siracusa.
Piantagione nel Palermitano
Scoperta a Partinico l’ennesima piantagione di marijuana, a finire in manette un anziano che al momento risulta essere l’unico indagato. L’operazione è del commissariato di polizia che da tempo portava avanti questa indagine antidroga ed aveva individuato il terreno, che si trova all’estrema periferia della città. A finire in manette Liborio Giarraffo, 84 anni, proprietario del terreno in cui sono state rinvenute oltre 500 piante alte tra il metro e mezzo e i due metri.
La convalida dell’arresto
Oggi è stato convalidato l’arresto dell’uomo, difeso dall’avvocato Bartolomeo Parrino, che nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stabiliti gli arresti domiciliari da scontare nella sua abitazione. Gli arbusti sono stati individuati per l’esattezza in contrada Vernazza, area che si trova nelle vicinanze della diga Jato, dunque molto ricca di acqua e particolarmente umida. Un humus perfetto per questo tipo di piantagioni.
L’allaccio abusivo
Nel corso del loro blitz gli agenti hanno anche rinvenuto un allaccio abusivo alla rete elettrica. Il casolare e l’impianto di irrigazione erano quindi alimentati con un allaccio diretto abusivo all’impianto pubblico. Per questo motivo le accuse nei confronti dell’84enne sono non solo di coltivazione di sostanza stupefacente ma anche di furto di energia elettrica. Al vaglio da parte degli inquirenti anche altre posizioni: c’è il fondato sospetto che qualcun altro aiutasse l’anziano a coltivare lo stupefacente
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