I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso della difesa di Rosario Salemi e Giuseppe Iacono, i due poliziotti di Siracusa arrestati nell’ottobre dello scorso anno  perché accusati di aver gestito un traffico di droga insieme ai vertici di alcune piazze dello spaccio. Gli avvocati, Sebastiano Troia e Giorgio D’Angelo, aveva presentato istanza per l’annullamento dell’ordinanza.

Le accuse per i due agenti

Per i magistrati, Salemi e Iacono avrebbero avuto un solido rapporto con la gang del Bronx, che, in quel periodo, tra il 2011 fino al 2019, era guidata da Francesco Cesco Capodieci, ora collaboratore di giustizia e tra i principali accusatori dei poliziotti.

Le soffiate per aiutare i loro “soci”

Stando a quanto emerge nell’ordinanza del gip, i due poliziotti avrebbero garantito l’impunità ai complici, rivelando l’esistenza di indagini a loro carico della Procura di Siracusa e della Direzione distrettuale antimafia di Catania, comprese specifiche informazioni in merito a intercettazioni  nonché i contenuti dei verbali di collaboratori di giustizia..

Le perizie contabili

Secondo la tesi della difesa, non ci sono elementi concreti per un’accusa così grave, peraltro gli stessi avvocati sostengono che dalle verifiche contabili i soldi ed i beni trovati nella disponibilità degli indagati non sarebbero riconducibili ad affari illeciti.

Avvisi di conclusione indagini

Frattanto, la Procura di Siracusa, che ha coordinato le indagini, ha emesso gli avvisi di conclusione indagini per gli indagati e la difesa dei due poliziotti ha chiesto che siano interrogati.

La poliziotta scagionata

E’ stata scagionata una poliziotta finita nell’inchiesta in quanto accusata di aver aiutato i due colleghi, consentendo loro di recuperare alcune partite di droga, oggetto di sequestro e relative a precedenti operazioni delle forze dell’ordine, su cui c’era la firma della donna. Il perito della Procura, nei mesi scorsi, dopo gli arresti, ha accertato che quella firma era stata alterata .

 

 

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