Mentre il produttore agricolo siciliano vende un chilo di pomodoro pachino 40/ 60 centesimi, a Milano per acquistarlo si spendono 4 euro e 61 centesimi: una forbice che aumenta sempre di più e mostra il paradosso del mercato.
E’ l’eterna contraddizione che la Coldiretti di Ragusa denuncia con riferimento al mercato ibleo completamente bloccato tanto che si preferisce non raccogliere – commenta il presidente Gianfranco Cunsolo – che aggiunge: “la situazione peggiora ogni giorno di più. Il mercato è saturo e per questo chiediamo l’attivazione delle clausole di salvaguardia degli accordi commerciali con il Marocco altrimenti migliaia di aziende rischiano la chiusura”.
“Le aziende sono al limite – prosegue. Rispetto ai circa 7.000 – 8.000 euro che si spendono per produrre pomodoro ciliegino in una serra di 1.000 metri quadrati si ricava meno dei costi visto che il prezzo di vendita non supera i 40, 60 centesimi. Ciò significa che per il futuro i problemi si moltiplicheranno”.
“Chiediamo interventi immediati – commenta anche il direttore di Coldiretti Ragusa, Pietro Greco -. Si tratta di concorrenza sleale visto che parliamo di importazioni dove le regole di produzioni sono irrisorie rispetto ai nostri protocolli, ai nostri controlli, al costo della manodopera. Sul comparto serricolo gravano le inefficienze strutturali, i costi di trasporto, i costi delle piante e dei semi. Bisogna agire subito”.
La produzione siciliana di pomodoro in serra supera i 2 milioni di quintali.
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