• Assostampa Siracusa interviene sulla cancellazione di un premio giornalistico
  • Un grido di allarme sul precariato
  • La condizione dei giornalisti de La Sicilia

Ha suscitato clamore la decisione degli organizzatori del Premio nazionale Più a Sud di Tunisi di cancellare la sezione dedicata al giornalismo. Una scelta motivata per lanciare l’allarme sulle condizioni precarie in cui vivono moltissimi cronisti. Sulla vicenda è intervenuta la segreteria provinciale dell’Assostampa Siracusa.

Il sindacato

“Lo staff organizzativo del “Premio Nazionale Più a Sud di Tunisi” ha eliminato la sezione dedicata al giornalismo per l’edizione 2021. La motivazione, spiegata dallo staff organizzativo della manifestazione giunta alla sua sedicesima edizione, suona come un grido di allarme e, allo stesso tempo, come un atto di denuncia di una crisi della professione – quella giornalistica appunto – ormai evidente” spiega Prospero Dente, segretario di Assostampa Siracusa.

La vicenda de La Sicilia

“Quanto sta accadendo, ad esempio, con i collaboratori del quotidiano La Sicilia, in attesa del pagamento di quanto maturato negli ultimi mesi, è il sintomo di una crisi editoriale che sta affogando chi consente, ancora oggi, l’uscita del quotidiano” aggiunge Dente.

La riflessione

“L’atto di denuncia degli organizzatori del “Premio Portopalo Più a Sud di Tunisi” arriva come una sferzata violenta e offre, all’intera categoria, soprattutto a quanti continuano a collaborare non percependo nulla perché rassicurati dalla loro seconda professione, che è quella principale, una opportunità di riflessione e, soprattutto, di moto d’orgoglio per dire basta allo sfruttamento”

“Nessuna solidarietà da esprimere allo staff organizzativo di un premio che, indubbiamente, si è ritagliato un posto importante tra i riconoscimenti giornalistici nazionali. Non credo ne abbiamo proprio bisogno. Solo la consapevolezza di dover raccogliere questo grido d’allarme e rinnovare, con forza, l’impegno per tutelare la dignità di lavoratori che hanno consentito agli editori, negli anni, di mantenere regolari pubblicazioni e incassi pubblicitari e di contributi statali” conclude il segretario di Assostampa Siracusa.