“Perché non mi rispondi? Devi pagare…. devi pagare o giuro che vengo a casa tua e butto dal balcone te e tua moglie”. Sono le frasi pronunciate nei confronti di un operaio da un trentanovenne di Noto, Simone Manenti, con precedenti penali,  arrestato dagli agenti del commissariato di polizia di Noto con l’accusa di estorsione. L’uomo, che avrebbe voluto 1800 euro in contanti, è stato colto nelle mani nel sacco dagli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, al momento della consegna del denaro. La vittima, dopo quei messaggi inquietanti sia social sia su WhatsApp, ha deciso di rivolgersi alla polizia che si è messa subito al lavoro per individuare l’autore di quella presunta estorsione. Secondo gli agenti del commissariato, al comando del dirigente Paolo Arena, il trentanovenne avrebbe contratto debiti con altre persone, presumibilmente legati al traffico di droga, e così avrebbe deciso di spremere l’operaio, estraneo agli affari del trentanovenne.

“Allo scopo di interrompere l’azione criminosa e tutelare – fanno sapere dalla Questura di Siracusa – la vittima ed i suoi familiari, coordinati dalla Procura della locale Repubblica, gli agenti del commissariato di Noto hanno predisposto un’operazione di polizia giudiziaria che ha consentito di cogliere nella fragranza del reato Manenti mentre riceveva unacsomma di denaro dalla sua vittima”

“La  tempestività di intervento degli investigatori del commissariato ha consentito di interrompere la grave azione criminosa acquisendo un pesante quadro probatorio a carico dell’odierno arrestato. E’ altamente probabile che dietro le pretese estorsive vi siano dei debiti derivanti da una compravendita di sostanze stupefacenti effettuata dall’estorsore con terze persone, per onorare i quali, lo stesso ha vessato la vittima” fanno sapere dalla Questura di Siracusa.

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