A tenere le redini del gruppo dedito alla gestione di un traffico di droga ad Augusta ci sarebbero state anche delle donne. E’ quanto emerso nell’indagine dei carabinieri, che hanno portato a termine la retata all’alba di questa mattina.

In 6 in carcere

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Siracusa, sono state eseguite nei confronti di 6 persone:  Carmelo Coco, 64 anni, di Catania; Anthony Patania, 22 anni, di Augusta; Massimiliano Formica, 43 anni, di Lentini; Michela Finocchio,  50 anni, di Augusta; Carmela Castro, 52 anni, di Augusta; Damiano Giuffrida, 26 anni, di Augusta.

3 ai domiciliari

Sono ai domiciliari Sebastiano Amenta, 32 anni, di Augusta; Agata Burzì, 40 anni, di Augusta e Samuel Lanzafame, 21 anni, di Augusta.

Gli interrogatori

Nelle prossime ore, gli indagati, accusati, a vario titolo,  di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio, saranno accompagnati al palazzo di giustizia di Siracusa per essere sottoposti agli interrogatori di garanzia davanti allo stesso Gip che ha firmato le misure cautelari.

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La intercettazioni

Tra alcuni presunti esponenti della banda, ci sono vincoli di parentela ma nel corso delle indagini è emersa l’elaborata rete di comunicazione degli indagati che usavano un linguaggio in codice per evitare di farsi scoprire.

Le distinzioni tra le tipologie di droga

“Preparami 7 panini” (riferito a dosi di droga);  “gli vendo un pezzo di scoglio” o “una pietra” (riferendosi in entrambi i casi a cocaina molto compatta), “me ne sono preso 10 cerchi” (dosi di cocaina) o anche prodotti da bar (cappuccino, caffè, granite).

Comunicazioni con Telegram o WhatsApp

Inoltre, gli indagati avrebbero preferito limitare al massimo le conversazioni al telefono e per precauzione avrebbero raccomandato di usare WhatsApp o Telegram, ritenute più sicure.

Il giro di affari

Secondo i calcoli dei carabinieri, il gruppo, dalla vendita della droga, avrebbe avuto un guadagno anche di 3.500 euro ogni due giorni: la cocaina, acquistata a 55 euro al grammo, tagliata con mannite, veniva rivenduta a 100 euro, mentre la marijuana veniva venduta a 50 euro ogni 3,5 grammi.

La cassa comune

Dalle informazioni in possesso agli inquirenti, parte dei soldi sarebbe stata reinvestita per l’acquisto di nuova sostanza da spacciare.

 

I viaggi a Catania per la droga

Gli spacciatori si recavano nel capoluogo etneo con auto  prese a noleggio in un autosalone di proprietà di un pregiudicato del luogo, per poi spacciare nel territorio megarese. In alcuni episodi si è anche accertato che, per eludere i controlli, gli assuntori per non essere fermati dai carabinieri con addosso le sostanze acquistate, consumavano lo stupefacente anche all’interno delle abitazioni dei pusher.

Spacciatori col reddito di cittadinanza

A seguito dei controlli effettuati con il Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro, nove persone raggiunte dalle misure sono risultate destinatarie del reddito di cittadinanza, per cui  verrà avanzata la proposta di revoca del beneficio.

I sequestri di droga

Nel corso dell’attività, terminata nel mese di ottobre 2020 sono stati sequestrati: 260 grammi di cocaina; 800 grammi di marijuana; è stata individuata nel territorio di Augusta una piantagione di marijuana con 95 (novantacinque) piantine.

 

 

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