• Caos vaccini
  • Preoccupati i medici delle cliniche private
  • Appello all’Asp ed al sindaco di Siracusa

Monta la preoccupazione sui tempi della vaccinazione tra i medici e tutti gli operatori sanitari che lavorano nella cliniche private di Siracusa convenzionate con la Regione siciliana.

Ad accogliere i loro timori è Progetto Siracusa, il movimento di Ezechia Paolo Reale, ex assessore regionale all’Agricoltura, autore del ricorso contro la proclamazione a sindaco di Francesco Italia, attuale capo dell’amministrazione aretusea, per delle presunte irregolarità nel conteggio dei voti alle elezioni del 2018: ricorso che è stato poi respinto nei mesi scorsi dai giudici della Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo.

Le paure

“Tra le preoccupazioni di queste settimane ci sono anche quelle dei medici e di tutte le categorie professionali, infermieri, Oss e impegnati in diverse mansioni, che operano all’ interno delle strutture private siracusane, in regime convenzionato con la Regione Siciliana. Sono proprio loro, in queste ultime ore, a chiedere la stessa priorità nei tempi della vaccinazione contro il Covid 19, dei colleghi dell’Umberto I perché, giornalmente, vengono a contatto con pazienti ed ogni tipo di pericolo e ritengono necessario pari trattamento”

Asp e sindaco

“Progetto Siracusa condivide le loro legittime preoccupazioni e chiede al direttore generale dell’Asp 8 e al sindaco di Siracusa (in quanto autorità sanitaria locale) di operare, con immediatezza, per rendere più sicuro e sereno l’operato quotidiano di chi si occupa di assistenza medica, e non solo, in prima linea”.

In Sicilia

La Sicilia con 94.716 dosi somministrate su 132.035 consegnate è in questo momento al 71,7% nel rapporto tra il quantitativo di vaccini inoculati e quelli arrivati. Più o meno la stessa percentuale della Lombardia.

In Italia, al momento meglio di tutti ha fatto la provincia autonoma di Bolzano con il 90,2%. Al momento nell’Isola sta iniziando anche la fase del richiamo, dopo ventuno giorni dalla prima inoculazione.

Il caso Pfizer

Continua il ritardo nella consegna delle dosi del vaccino di Pfizer – BioNTech anti Covid-19 in Italia. Infatti, in arrivo ieri solo 53mila dosi sulle 294mila previste. Ed oggi  saranno 241mila, al netto di altri problemi.

L’urgenza è supportare quelle Regioni che devono fare i richiami ma hanno dosi scarse. Inoltre, chi ha più scorte nei ‘magazzini’ potrebbe essere invitato a cederle a chi ne ha più bisogno.

Ad esempio, nel Lazio, l’Unità di Crisi Covid-19 ha dichiarato: «Abbiamo avuto comunicazione che le consegne previste per oggi del vaccino Pfixer pari a 32.760 dosi sono slittate alla giornata di domani. Verificheremo attentamente se verranno consegnate, ma questa modalità a singhiozzo crea numerosi problemi organizzativi a tutto il sistema».