ROMA (ITALPRESS) – Secondo le stime preliminari dell’Istat, a giugno 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua (come nel mese precedente).
L’inflazione continua a essere dovuta soprattutto alla crescita sostenuta dei prezzi dei Beni energetici (che accelerano lievemente da +13,8% di maggio a +14,1%) sia della componente regolamentata (da +16,8% a +16,9%) sia di quella non regolamentata (da +12,6% a +12,8%). Sono poi da segnalare da un lato la ripresa della crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9% da una variazione tendenziale nulla) e l’azzerarsi della flessione di quelli degli Alimentari lavorati (da -1,1%), e dall’altro i cali più marcati dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da -0,4% a -1,0%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,2% a -1,4%).
L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano lievemente entrambe da +0,2% a +0,3%.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Beni energetici non regolamentati (+0,7%), degli Alimentari lavorati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,6% per entrambi), solo in parte compensata dalla flessione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,3%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una flessione meno marcata (da -0,9% a -0,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,4% a +1,8%).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,3% su base annua (da +1,2% del mese precedente).
“A giugno, l’inflazione è sostenuta ancora prevalentemente dai prezzi dei Beni energetici, regolamentati e non. Alcuni segnali di lieve ripresa si manifestano però anche in altri comparti merceologici – commenta l’Istat -, con i prezzi degli Alimentari lavorati che azzerano il calo registrato a maggio e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona che tornano a crescere: solamente l’ulteriore flessione dei prezzi sia dei Servizi relativi ai trasporti (con quelli del Trasporto aereo ancora in forte calo) sia degli Alimentari non lavorati (a causa di quelli della Frutta fresca) ne contengono gli effetti sull’inflazione, confermando a giugno la crescita dell’indice generale dei prezzi al consumo già registrata a maggio”.
(ITALPRESS).
L’inflazione continua a essere dovuta soprattutto alla crescita sostenuta dei prezzi dei Beni energetici (che accelerano lievemente da +13,8% di maggio a +14,1%) sia della componente regolamentata (da +16,8% a +16,9%) sia di quella non regolamentata (da +12,6% a +12,8%). Sono poi da segnalare da un lato la ripresa della crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9% da una variazione tendenziale nulla) e l’azzerarsi della flessione di quelli degli Alimentari lavorati (da -1,1%), e dall’altro i cali più marcati dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da -0,4% a -1,0%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,2% a -1,4%).
L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano lievemente entrambe da +0,2% a +0,3%.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Beni energetici non regolamentati (+0,7%), degli Alimentari lavorati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,6% per entrambi), solo in parte compensata dalla flessione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,3%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una flessione meno marcata (da -0,9% a -0,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,4% a +1,8%).
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,3% su base annua (da +1,2% del mese precedente).
“A giugno, l’inflazione è sostenuta ancora prevalentemente dai prezzi dei Beni energetici, regolamentati e non. Alcuni segnali di lieve ripresa si manifestano però anche in altri comparti merceologici – commenta l’Istat -, con i prezzi degli Alimentari lavorati che azzerano il calo registrato a maggio e quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona che tornano a crescere: solamente l’ulteriore flessione dei prezzi sia dei Servizi relativi ai trasporti (con quelli del Trasporto aereo ancora in forte calo) sia degli Alimentari non lavorati (a causa di quelli della Frutta fresca) ne contengono gli effetti sull’inflazione, confermando a giugno la crescita dell’indice generale dei prezzi al consumo già registrata a maggio”.
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