• Centro clinico Nemo Sud di Messina, scongiurata al momento la chiusura
  • Intervento dell’assessorato regionale alla Salute
  • La convenzione prorogata, presentato dal Bonino Pulejo un progetto assistenziale

Una struttura sanitaria siciliana di eccellenza divenuta negli anni modello, che rischia di chiudere i battenti.
Stiamo parlando del centro clinico NeMo Sud, che in Sicilia ha sede presso il Policlinico G.Martino di Messina.
Una realtà che assiste circa 5 mila pazienti affetti da gravi patologie quali distrofie muscolari, Sla, Sma, neuropatie e miopatie.
“Disperdere il patrimonio del NeMo Sud sarebbe assai sbagliato e rappresenterebbe un grave problema per i nostri figli che necessitano di essere seguiti e curati costantemente”: a dirlo a BlogSicilia è Luca Genovese, padre di due giovani in cura al NeMo Sud, nonché presidente dell’associazione Parent Project, che da 25 anni supporta le famiglie dei ragazzi affetti da distrofia muscolare di Duchenne (DMD) e distrofia di Becker (BMD).

La realtà del NeMo Sud

Al NeMo Sud sono innumerevoli le attività svolte: consulenze mediche specialistiche e diagnosi, attività clinica, riabilitativa e di supporto psicologico, formazione specifica e convegni.
Il centro clinico è attivo dall’1 marzo 2013 ed è gestito dalla Fondazione Aurora. Assiste pazienti di ogni fascia di età.

Il rischio chiusura

L’assessorato alla Salute, con una nota diramata oggi, ha disposto che continui la collaborazione tra NeMo e Policlinico fino a che non sarà perfezionato un progetto presentato dall’Irccs Bonino Pulejo di Messina.
È stata, infatti, individuata una nuova sede che permetterà, entro i tempi previsti dalla rescissione anticipata della convenzione con il Policlinico di Messina, di garantire la continuità assistenziale ai pazienti.
“Ci auguriamo – commenta Genovese – che la Fondazione Aurora possa trovare ospitalità in un ambiente che comprenda ed accolga i malati. Quella del Bonino Pulejo è una soluzione auspicabile. Il centro NeMo serve anche innumerevoli pazienti calabresi che altrimenti sarebbero costretti a spostarsi al nord. Parliamo di persone affette da malattie rare. Qui non si tratta di viaggi della speranza, perché purtroppo per queste patologie non esiste una cura risolutiva. Abbiamo bisogno di assistenza continuativa, che solo un centro altamente specializzato come il NeMo può garantire”.

L’intervento dell’assessorato regionale alla Salute

Nella nota dell’assessorato alla Salute, indirizzata al commissario straordinario del Policlinico di Messina, al presidente del NeMo, e per conoscenza al direttore del Bonino Pulejo si legge: “L’approssimarsi della scadenza dell’accordo in essere tra AOUPME e Centro Clinico Nemo potrebbe configurare difficoltà nella gestione delle attività assistenziali ai tanti utenti in carico al Cnetro presso l’Azienda Policlinico di Messina, tanto che diverse grida di allarme si sono in questi giorni sollevate e tra queste la più autorevole quella di Sua Eccellenza il Prefetto di Messina.
Al riguardo si informa che L’Irccs Bonino Pulejo ha inoltrato a questo Assessorato con nota n.7173 del 17 giugno 2021 la proposta di avvio per una sperimentazione gestionale ex art.9bis del D.Lgs. n. 502/92 e smi, da realizzarsi utilizzando posti letto (cod.28, 56 e 75) già assegnati allo stesso IRCCS e presenti nella rete ospedaliera approvata con DA 22/2019.
La proposta avanzata con l’obiettivo di dare una risposta approvata alla problematica di salute dei medesimi pazienti garantirebbe la continuità assistenziale alla specifica tipologia di utenti, adulti e bambini, con patologie rare neuromuscolari che, nel corso degli anni si sono rivolti al Centro Clinico presso l’Azienda Policlinico di Messina.
Va sottolineato che la realizzazione di tale progetto assistenziale presso l’IRCCS che, risulta solo in parte in possesso delle competenza professionali necessarie per assistere la specifica tipologia di pazienti – tanto da avanzare la proposta di sperimentazione gestionale – completerebbe da un lato l’offerta assistenziale dello stesso IRCCS e dall’altro consentirebbe l’inserimento di pazienti con patologie rare all’interno di un percorso assistenziale, garantendone l’approccio globale e univoco ed un aumento della soddisfazione del personale sanitario e dei pazienti, attraverso relazioni interpersonali più durature strutturate attraverso una “strategia coerente” di cura.
Al fine di evitare che, la rescissione anticipata del contratto stipulato tra codesti enti, non comunicata a questa Amministrazione in tempi utili, per la concreta adozione dei provvedimenti necessari ad evitare la paventata interruzione della continuità assistenziale nei confronti di una nutrita schiera di pazienti particolarmente fragili come quelli sin qui assistiti, si dispone che, la collaborazione tra codesto AOUPME e il Centro Clinico Nemo prosegua fino alla data in cui sarà perfezionata la proposta di sperimentazione gestionale trasmessa dell’IRCCS Bonino Pulejo a questa amministrazione e già inoltrata per l’apprezzamento della Giunta regionale”.

La preoccupazione di pazienti e famiglie

Le famiglie dei pazienti in cura al NeMo hanno manifestato in sit-in nei giorni scorsi esprimendo tutta la propria preoccupazione. Tante le associazioni scese in piazza. Conclude Genovese: “La chiusura del Nemo significherebbe ‘spostare’ ragazzi disabili gravi in altri centri di cura fuori dalla Sicilia. Sono ragazzi in carrozzina che spesso non possono nemmeno prendere un aereo. Noi chiediamo che l’esperienza del NeMo continui. Il NeMo è un modello per le malattie rare ed una struttura ad alta specializzazione. Chiediamo ancora di non disperdere l’esperienza del personale sanitario che lì opera, si tratta di 55 persone altamente formate e specializzate”.

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