ROMA (ITALPRESS) – Botta e risposta tra Chiara Ferragni e Matteo Renzi sul ddl Zan. “Che schifo che fate politici”, scrive l’influencer in una storia su Instagram. “La triste verità è che nonostante una legge che tuteli donne, disabili e persone appartenenti alla categoria Lgbtq+ serva nel nostro Paese e sia attiva nel resto dell’Europa da decenni, in Italia non verrà mai approvata perchè la nostra classe politica preferisce guardare sempre il proprio interesse personale”, aggiunge. “La tutela contro l’odio verso queste categorie – aggiunge – dovrebbe essere un obiettivo di tutta la popolazione e di tutti i partiti politici e il fattp che il Ddl Zan non verrà probabilmente mai approvato è una grande sconfitta per tutti noi. Una sconfitta per ognuno di noi”. Replica Renzi su facebook: “Chiara Ferragni entra nel dibattito sulla Legge Zan dicendo ai suoi 24 milioni di follower: “Che schifo che fate politici”, con la mia faccia. Ho sempre difeso Ferragni da chi la criticava quando postava dagli Uffizi o da chi vorrebbe minimizzare il ruolo degli influencer. Lo faccio anche oggi. Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa. Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista”. “Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi. Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito. Perchè sapete chi fa davvero schifo in politica? Fa schifo chi non studia, chi non approfondisce, chi non ascolta le ragioni degli altri, chi pensa di avere sempre ragione. Io ho firmato la legge sulle unioni civili, mettendoci la fiducia: quella legge dura più di una storia su Instagram”.
Sulla vicenda interviene anche Fedez: “Stai Sereno Matteo – scrive su twitter – oggi c’è la partita. C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è la pioggia”.
(ITALPRESS).
Sulla vicenda interviene anche Fedez: “Stai Sereno Matteo – scrive su twitter – oggi c’è la partita. C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è la pioggia”.
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