ROMA (ITALPRESS) – “Va completata l’opera egregia del generale Figliuolo, ma non se ne parla di imporre obblighi, specie ai più giovani. Dall’inizio della pandemia, i morti tra i 10 e i 29 anni sono stati 85, vale a dire lo 0,1%”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il leader della Lega Matteo Salvini, che poi aggiunge: “Mettiamo in sicurezza dai 60 in su, da 40 a 59 scelgano, per i giovani non serve. Per di più, se vogliamo il Green Pass per tutti, al momento finiremmo a ottobre, facendo saltare la stagione e le vacanze”. Per Salvini “per andare a San Siro, con 50 mila, o a concerti da 40 mila il Green Pass ha senso, ma sui treni pendolari no, per mangiare la pizza no. Mettiamo in sicurezza genitori e nonni senza punire nipoti e figli. E presto cambieremo il criterio sui colori delle regioni”.
Quanto al centrodestra, dopo la presa di posizione di Meloni per l’esclusione di FdI dal Cda Rai, dice: “L’unità del centrodestra viene prima di tutto. Anche la Lega ha perso delle poltrone nei consigli d’amministrazione, ma non penso siano argomenti che mettano in forse la coalizione che si propone di governare il Paese. Faremo anzi di tutto per avere il massimo del pluralismo in Rai. Ne ho parlato con Draghi, è necessario avere nella tv pubblica ogni voce”. Infine, sull’apetura di Letta a possibili aggiustamenti in Parlamento sulla riforma della giustizia, osserva: “Mi fa piacere che Letta si ricordi che si possa cambiare legge in Parlamento, come il ddl Zan. Quanto alla giustizia, non vorrei che fosse un’idea per rinviare sine die”.
(ITALPRESS).
Quanto al centrodestra, dopo la presa di posizione di Meloni per l’esclusione di FdI dal Cda Rai, dice: “L’unità del centrodestra viene prima di tutto. Anche la Lega ha perso delle poltrone nei consigli d’amministrazione, ma non penso siano argomenti che mettano in forse la coalizione che si propone di governare il Paese. Faremo anzi di tutto per avere il massimo del pluralismo in Rai. Ne ho parlato con Draghi, è necessario avere nella tv pubblica ogni voce”. Infine, sull’apetura di Letta a possibili aggiustamenti in Parlamento sulla riforma della giustizia, osserva: “Mi fa piacere che Letta si ricordi che si possa cambiare legge in Parlamento, come il ddl Zan. Quanto alla giustizia, non vorrei che fosse un’idea per rinviare sine die”.
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