ROMA (ITALPRESS) – “La memoria della strage del 2 Agosto – il peggior attentato mai avvenuto in Italia in tempo di pace – è una ferita tuttora dolente per l’Italia intera. 43 anni dopo quel vile attacco, rinnoviamo la vicinanza ai familiari delle 85 vittime e dei 200 feriti e all’intera comunità di Bologna, che negli anni ha saputo trasformare il dolore in impegno civico e in sostegno all’attività dei magistrati. In sede giudiziaria, è stata accertata la matrice neofascista della strage e ulteriori passi sono stati compiuti per ‘ottemperare – come ebbe a ricordare il capo dello Stato – alla inderogabile ricerca di quella verità completa che la Repubblica riconosce come proprio doverè”. A dirlo il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla vigilia del quarantatreesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna.
“In nome di quest’essenziale obiettivo, il Ministero della Giustizia si sforza di assicurare ogni supporto possibile agli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terrorismo, come contro la mafia: così già nel primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei Ministri a giugno è stata inserita una norma, per evitare che potessero essere annullate sentenze per gravissimi reati – aggiunge Nordio -. E’ stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d’Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva. E un ulteriore contributo per una diffusa conoscenza di quella stagione di odio e trame occulte potrà arrivare anche dalla digitalizzazione degli atti processuali di interesse storico, al centro di uno specifico tavolo al Ministero a cui ho voluto dare nuovo impulso. Tra i progetti in corso, uno riguarda i processi ai Nuclei armati rivoluzionari, sostenuto anche dall’Associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto”.
“La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d’ombra può portare ad un’autentica giustizia”, conclude Nordio.
“In nome di quest’essenziale obiettivo, il Ministero della Giustizia si sforza di assicurare ogni supporto possibile agli uffici giudiziari impegnati nelle indagini sul terrorismo, come contro la mafia: così già nel primo pacchetto di riforme approvate dal Consiglio dei Ministri a giugno è stata inserita una norma, per evitare che potessero essere annullate sentenze per gravissimi reati – aggiunge Nordio -. E’ stato chiarito che il requisito dei 65 anni, come età massima dei giudici popolari delle Corti d’Assise, deve sussistere soltanto al momento della nomina. Le preoccupazioni di Bologna devono essere fugate in via definitiva. E un ulteriore contributo per una diffusa conoscenza di quella stagione di odio e trame occulte potrà arrivare anche dalla digitalizzazione degli atti processuali di interesse storico, al centro di uno specifico tavolo al Ministero a cui ho voluto dare nuovo impulso. Tra i progetti in corso, uno riguarda i processi ai Nuclei armati rivoluzionari, sostenuto anche dall’Associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto”.
“La strage alla stazione di Bologna è una ferita aperta per tutto il Paese e solo una verità senza zone d’ombra può portare ad un’autentica giustizia”, conclude Nordio.
– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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