Dovrà essere abbattuto un immobile in contrada Canalotto ad Alcamo marina, nel Trapanese. Così è stato stabilito il Comune con un’ordinanza del dirigente della direzione 1 che si occupa di Pianificazione urbanistica. Il provvedimento emanato in seguito ad un sopralluogo effettuato dalla polizia municipale che ha scoperto non solo l’abuso edilizio in sé ma anche un’altra serie di violazioni ambientali collegate al tipo di ubicazione della struttura.

Trovato restringimento dell’alveo del torrente

I caschi bianchi hanno accertato la realizzazione di un immobile abusivo di proprietà di una donna. Si tratta di un fabbricato composto da piano scantinato, piano terra primo piano delle dimensioni di 18 metri per 15, con un’altezza utile ogni piano di quasi 3 metri. Inoltre è stato scoperto un secondo piano delle dimensioni di 11 metri per 12 con copertura a falde inclinate. Non solo: un muro di contenimento in cemento armato di 36 metri restringerebbe di circa un metro l’alveo del torrente Canalotto. L’immobile risulta realizzato con struttura portante in cemento armato, solai in latero cemento, tompagnatura in conci di tufo, tramezzatura in segati di tufo ed allo stato attuale “risulta disabitato ed in pessime condizioni sia statiche che igieniche”.

Il piano regolatore generale

L’area sulla quale insiste il fabbricato ricade nel vigente piano regolatore generale  in zona B6 “Zona edificata di edilizia stagionale”, all’interno dei 150 metri dei corsi d’acqua e all’interno dei 300 metri dalla linea di costa. Inoltre una parte del fabbricato e del terreno di pertinenza ricadono entro la fascia dei 10 metri di rispetto del torrente Canalotto.

Il provvedimento

Nell’ordinanza gli uffici impongono alla proprietaria dell’immobile di demolire entro 90 giorni “a propria cura e spese”, con obbligo di comunicare, entro sempre questo termine, l’avvenuta demolizione delle opere. Sulla base della norma in vigore se il proprietario dell’abuso non provvederà alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi nei termini previsti, saranno acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio comunale l’immobile e l’area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive.

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