“La chiusura per un tempo imprecisato del Centro Raco di Belpasso, dove i Comuni della Srr
Trapani Nord conferivano l’umido dopo la chiusura della Sicilfert di Marsala (sequestrata dalla magistratura per inquinamento ambientale, ndr), rappresenta un grande ostacolo allo smaltimento della frazione organica dei rifiuti”. Ad affermarlo è il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, che,
insieme al sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, lancia un appello al presidente della Regione Nello Musumeci affinché vengano adottato “interventi urgenti” in grado di scongiurare un’emergenza rifiuti.

Il sindaco Di Girolamo, presidente della Società Raccolta Rifiuti Trapani Nord, oggi ha tenuto una conferenza stampa. “Già dopo la chiusura della Sicilfert – spiega – abbiamo dovuto quasi
raddoppiare il costo di smaltimento dell’umido passando da 100 euro a tonnellata ai 190 richiesti dalla Raco. A ciò si aggiunga che una prima temporanea chiusura del Centro di raccolta di
Belpasso (quindici giorni fa), della durata di una settimana, ci era costato un esborso di 50 mila euro. Tutto ciò penalizza l’intera cittadinanza. Adesso l’ulteriore, speriamo temporanea,
chiusura della Raco, per la quale chiediamo l’intervento urgente e indifferibile del Presidente della Regione”.

Per il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, “la Provincia di Trapani vive una crisi
senza precedenti. La chiusura del Centro Raco ci pone in una situazione d’emergenza che compromette quanto di buono è stato fatto soprattutto da noi e da Marsala in cui le percentuali di
differenziata sono consistenti e ormai prossime al 65%, quota utile per non incorrere in sanzioni. La Regione deve intervenire sopperendo anche alle somme che siamo costretti a spendere in
più per fronteggiare l’emergenza. Siamo in presenza di un corto circuito istituzionale con i privati che tendono al lucro. Il centro di Calatafimi per lo smaltimento della frazione organica
è ancora lontano da essere realizzato”.

Ad unirsi al coro anche il sindaco di Partanna Nicolò Catania presidente anche della Srr Trapani Sud, attraverso una nota inviata oggi all’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità e al dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti.

“Dopo la chiusura della ‘Sicilfert srl’ e adesso dell’impianto ‘Raco srl’ – afferma Catania – si stanno determinando dei disagi nel conferimento dei rifiuti organici prodotti dai comuni della Srr. Un problema che investe anche altri centri del territorio provinciale in considerazione del fatto che la frazione umida di molti comuni del trapanese veniva conferita nel sito di Catania. Oltre ai problemi di carattere igienico-sanitario, dovuti all’impossibilità di conferire con regolarità i rifiuti biodegradabili, si corre il rischio di non poter assicurare le percentuali di raccolta differenziata come previsto dalla normativa vigente”.

In assenza di impianti adeguati e in accordo con le istituzioni regionali la Srr aveva intanto presentato una formale richiesta alla curatela fallimentare del Polo tecnologico di Castelvetrano per chiedere la concessione di un’area interna per la messa in esercizio di un impianto mobile per il trattamento dell’organico.

“In attesa – aggiunge il presidente Catania – di definire con il curatore del Polo di Castelvetrano l’iter relativo alla concessione dell’area in questione, che ci permetterebbe di risolvere l’emergenza in atto e di evitare un aggravio dei costi di conferimento, chiediamo quindi un intervento urgente alla Regione per l’individuazione di un impianto di compostaggio in grado di gestire il flusso di rifiuti provenienti dai comuni della Trapani Sud e di avviare contestualmente un tavolo tecnico con gli organi regionali competenti al fine di trovare una soluzione alla problematica”.

Una situazione insostenibile, dunque, quella denunciata dal presidente della Srr Trapani Sud, confermata anche dalle parole del collega Alberto Di Girolamo, sindaco di Marsala e presidente della Srr “Trapani Nord”, che in conferenza stampa questa mattina ha levato un grido d’allarme rivolto al Governo regionale per protestare su una gestione dei rifiuti che rischia il collasso.

 

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