Ci sarebbero anche alcune persone condannate perchè accusate di essere fedelissimi di Matteo Messina Denaro o appartenenti a Cosa nostra tra i furbetti del reddito di cittadinanza scoperti in provincia di Trapani dalla guardia di finanza del comando provinciale. Ben 127 persone secondo l’indagine delle Fiamme Gialle avrebbero indebitamente percepito somme di denaro per un importo complessivo del valore di oltre un milione di euro.

Come riporta La Repubblica, tra i percettori ci sarebbero anche cinque nomi eccellenti tra cui quello di Salvatore Angelo, ritenuto il signore dell’eolico per conto del superboss Matteo Messina. Venne arrestato nel 2012 insieme a altri esponenti del clan di Salemi e di Castelvetrano. Una  inchiesta che mise in luce l’infiltrazione mafiosa legata alla realizzazione dei parchi eolici della provincia di Trapani ed Agrigento, attraverso le imprese dello stesso Salvatore Angelo condannato a 8 anni. Avrebbe percepito 1.688,68 euro dall’ottobre 2019 all’ottobre 2020.

Tra i nomi dei percettori quello di Vito Russo,  condannato definitivamente nell’ambito dell’operazione “Peronospera III” del 2005, avrebbe percepito  7.156 euro dallo Stato. Ma nella lista ci sono anche le mogli di Francesco Luppino, Matteo Tamburello e Maurizio Arimondi. Tutte e tre non hanno dichiarato le condanne dei mariti. Francesco Luppino è stato anche ritenuto uomo di fiducia di Matteo Messina Denaro.

Dagli accertamenti eseguiti è emerso che diversi sono stati i comportamenti illeciti tenuti dai soggetti denunciati per ottenere indebitamente il beneficio economico: alcuni hanno dichiarato di essere disoccupati mentre, nella realtà, svolgevano un’attività lavorativa in “nero”; alcuni hanno omesso di indicare nelle domande di essere titolari, oltre alla prima casa, di altri beni immobili per un valore superiore alla soglia di euro 30.000; alcuni di non avere disponibilità economiche sui propri conti correnti, omettendo di dichiarare vincite di denaro conseguite dal gioco on line, ovvero la percezione di denaro erogato da compagnie assicurative; altri, infine, hanno chiesto la misura di sostegno economico non dichiarando fraudolentemente di avere precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata, o per truffa ai danni dello Stato. Alcuni parenti di quest’ultimi, invece, hanno fatto domanda di ammissione omettendo di indicare la posizione del proprio congiunto la quale deve essere esclusa dal parametro della scala di equivalenza ai fini del calcolo del beneficio spettante.