Filtrano notizie sull’individuazione di altri tre covi scoperti nella disponibilità del latitante Matteo Messina Denaro. Questa mattina i carabinieri avrebbero intercettato altri tre appartamenti che sarebbero stati utilizzati dall’oramai ex latitante originario di Castelvetrano.

Altri due appartamenti

I tre covi trovati in altrettante case ritenute al momento “sospette”. Per questo si stanno facendo ulteriori approfondimenti. I tre appartamenti individuati nelle vie Selinunte e Galileo Galilei, enmtrambi a Campobello, e un altro in via del Faro a Torretta Granitola. Non distanti, quindi, dagli altri tre immobili che allo stesso modo erano stati già individuati dopo la cattura.

Il suo autista

Intanto il gip Fabio Pilato, accogliendo la richiesta del Pm della Dda di Palermo Piero Padova, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Giovanni Luppino. Si tratta dell’agricoltore indicato come autista del boss arrestato lunedì insieme al capomafia. Luppino, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto in flagranza, ha negato di essere stato a conoscenza dell’identità del “passeggero”. E’ stato lui ad accompagnare il boss alla clinica “La Maddalena”, luogo in cui è scattato il blitz.

Al giudice ha raccontato di aver conosciuto l’uomo che ha portato in clinica alcuni mesi prima. Agli inquirenti Luppino ha detto che quest’uomo gli era stato presentato da un compaesano, Andrea Bonafede, come suo cognato. Da allora non avrebbe mai più visto il boss fino a domenica, quando questi, che lui conosceva con il nome di Francesco, gli aveva chiesto di dargli un passaggio a Palermo dove avrebbe dovuto fare la chemioterapia. Una versione che, secondo la Procura, sarebbe completamente inventata. L’agricoltore risponde di favoreggiamento e procurata in osservanza della pena aggravati dal metodo mafioso.

La scoperta del terzo covo

Appena due giorni fa la polizia aveva scoperto un terzo covo in via San Giovanni a Campobello di Mazara in cui aveva vissuto il boss Messina Denaro. Gli investigatori hanno già perquisito l’appartamento trovato però vuoto e in vendita. Gli inquirenti stanno accertando chi sia il proprietario. Nel frattempo ritrovati alcuni documenti nel primo covo del boss mafioso perquisito dal Ros, sempre a Campobello di Mazara. Pare che qui la primula rossa abbia vissuto per almeno 6 mesi. Sulla documentazione, repertata e ora all’analisi del Ris, secondo quanto si apprende ci sarebbero alcune sigle e numeri di telefono che al momento non indicherebbero le tracce di un libro mastro.

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