Un camper ovvero una effettiva clinica mobile, con personale medico specializzato e mediatori culturali, che si reca direttamente nelle strutture di accoglienza per attuare in modo capillare la campagna di vaccinazione Covid-19 dei migranti. È questa una delle iniziative del Progetto europeo ICARE, promosso dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con la Regione Sicilia, Lazio e Toscana. L’obiettivo generale è quello di migliorare l’accesso ai servizi sanitari territoriali da parte dei titolari o richiedenti protezione internazionale e casi speciali, per una risposta ai bisogni di salute il più possibile omogenea.
Vaccinazioni in camper mobili
In Sicilia l’iniziativa assume un valore particolarmente significativo dato il contesto che sta attraversando la regione, un quadro tutt’altro che rasserenante ma a cui il progetto contribuisce a dare una risposta efficace. Da un lato un ritardo nelle vaccinazioni dato dalla diffidenza di fette consistenti della popolazione, dall’altro l’afflusso dei turisti in massa che ha fatto rischiare alla Sicilia di tornare in zona gialla prima della fine dell’estate.
Sbarchi di migranti
Ad aggravare il quadro si aggiunge l’arrivo di nuovi migranti che, nella bella stagione, raggiunge normalmente il suo picco e, non a caso, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha chiesto al premier Mario Draghi di dichiarare lo stato di emergenza per gli sbarchi per dare un messaggio chiaro a Bruxelles.
“È innegabile che la situazione regionale non sia delle migliori, nonostante l’impegno delle istituzioni, in primis dell’Assessorato regionale della Salute e delle Aziende sanitarie provinciali, che svolgono un lavoro capillare sul campo – afferma Antonio Sparaco, referente scientifico del Progetto ICARE per la Regione Sicilia e direttore facente funzione dell’UOC Centro Salute Globale ASP Trapani –. In questo compito delicato, l’ASP 9 di Trapani, una delle province più di frontiera, si è sempre distinta e l’adesione, fra gli altri, al Progetto ICARE lo dimostra”. Il mese scorso hanno così preso avvio le attività di vaccinazione anti-Covid degli ospiti dei SAI, i centri del Sistema accoglienza integrazione della provincia di Trapani, attraverso l’ambulatorio mobile ICARE.
Tutela dalla salute collettiva
“Rivolgerci alla popolazione migrante – aggiunge Sparaco – è una questione di equità di accesso ai servizi sanitari e, al tempo stesso, di tutela della salute collettiva. Lasciare indietro anche solo una persona offrirebbe al virus un varco per diffondersi non solo fra le comunità straniere ma in tutta la società. Questa pandemia sta dimostrando quello che sosteniamo da sempre come Asp, che o ci si salva tutti insieme o ci si perde tutti insieme”.
Martedì 24 è prevista la visita al Sai di Paceco per somministrare ai suoi ospiti la seconda dose di vaccino, per rafforzare la copertura vaccinale nel territorio. Il centro di via Salemi 160 (ex Agriturismo ‘La Concordia’) sarà raggiunto dalla mobile clinic ICARE alle ore 10.
Per maggiori informazioni sul progetto www.progettoicare.it.
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