Sei magrebini, già espulsi dal territorio nazionale, sono stati arrestati negli ultimi giorni dagli uomini della squadra mobile della questura di Trapani per aver violato i divieti di reingresso.
I migranti dopo essere stati allontanati dall’Italia in vari periodi temporali, erano sbarcati nuovamente sulle coste siciliane non rispettando i provvedimenti di allontanamento.
Dopo le indagini e le procedure di identificazione, sono stati riconosciuti e arrestati ai sensi del testo unico sull’immigrazione.
Intanto la nave quarantena di Gnv, Allegra, ha attraccato questa mattina alla banchina di Porto Empedocle (Ag). In mattinata sono stati sbarcati i 70 tunisini che hanno ultimato la sorveglianza sanitaria anti-Covid. Una volta sulla terraferma saliranno, come annunciato ieri dal sindaco Ida Carmina, su alcuni pullman e saranno trasferiti in altri centri di accoglienza.
Sono stati 12, per complessivi 666 migranti, i barconi che fino alla scorsa notte sono arrivati a Lampedusa (Ag). Molti sono stati soccorsi, nelle acque antistanti all’isola, dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Tre o quattro sono invece riusciti ad arrivare direttamente sulla terraferma e i migranti sono stati bloccati dai carabinieri. Sulle imbarcazioni c’erano da un minimo di 14 tunisini ad un massimo di 91 persone. Tutti sono stati portati nell’hotspot dove sono stati già sottoposti a tampone anti-Covid. Fino a notte inoltrata, coloro i quali hanno ricevuto l’esito del tampone sono stati imbarcati sulla nave quarantena Suprema. In totale hanno lasciato la struttura d’accoglienza 129 migranti.
Il sindaco di Porto Empedocle intanto lancia l’allarme. “Non vorrei che si scaricasse tutto il peso su Porto Empedocle, ci sono tanti altri porti in Sicilia. Questa mattina sono sbarcati in città circa 70 migranti che si trovano a bordo della nave quarantena Allegra in rada da ieri. Una volta sulla terraferma saliranno su alcuni pullman e saranno trasferiti in altri centri d’accoglienza. Oggi all’emergenza sanitaria legata al Covid-19 si aggiunge allarme terrorismo – sottolinea la prima cittadina -. Tra i miei concittadini c’è molta preoccupazione. Porto Empedocle non può essere il ventre molle dell’Europa – dice -, non si può scaricare tutto il peso del fenomeno su di noi e trasformare una piccola cittadina come la nostra nel ghetto dell’immigrazione con una tensostruttura che si trova a pochi metri dal centro cittadino e a due passi dalla scuola elementare e media”. Nei mesi scorsi, Carmina aveva protestato duramente contestando la gestione del fenomeno migratorio, e proprio dalla tensostruttura si sono susseguite le fughe dei migranti. “C’è un forte allarme sociale, non sappiamo se chi è scappato era positivo e se tutti siano stati ripresi. Il problema va risolto subito sia ripartendo gli sbarchi in altri porti dell’Isola sia spostando quella tensostruttura”, conclude il sindaco.
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