Cinque denunce e un arresto nel Trapanese. Ad essere state riscontrate diffuse violazioni: dall’andare in giro con coltelli vietati alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe, o ancora violazioni della sorveglianza speciale o degli arresti domiciliari. E’ il frutto dell’intensificazione da parte dei carabinieri dei controlli negli ultimi giorni nel territorio.

Il servizio straordinario

I carabinieri della compagnia di Trapani hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio dove sono state denunciate cinque persone ed arrestato un pregiudicato di 30anni per evasione. Un 25enne di Favignana è stato sorpreso, in seguito ad una perquisizione, in possesso di un coltello a serramanico di genere vietato e per questo denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere. Un altro pregiudicato trapanese di 25 anni si sarebbe reso responsabile della violazione degli obblighi legati alla sorveglianza speciale, non seguendo la prescrizione dell’obbligo di non allontanarsi da casa durante le ore notturne.

Guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di droghe

Durante i controlli alla circolazione stradale è stato denunciato un 23enne ericino per guida in stato di ebbrezza in quanto alla guida del veicolo in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’ingestione di bevande alcoliche, accertato con etilometro. Altri due soggetti di 19 e 44 anni sono invece stati denunciati in quanto rimasti coinvolti in due distinti incidenti stradali, trasportati nell’area di emergenza del locale nosocomio a seguito delle lesioni riportate, risultavano positivi al test dei “cannabinoidi”.

L’evasione

Durante lo stesso contesto operativo, all’atto del controllo di soggetti sottoposti agli arresti domiciliari, non risultava presente in casa un trapanese classe ’92, arrestato due volte dai militari dell’Arma nel corso di quest’anno per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e per resistenza a pubblico ufficiale. Dopo pochi minuti di ricerche veniva individuato, a pochi chilometri dall’abitazione, mentre rincasava. Veniva sottoposto, come disposto dall’autorità giudiziaria, nuovamente agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

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