Era finito ai domiciliari ma è stato sorpreso in compagnia di un sorvegliato speciale, violando quindi gli obblighi legati alla propria misura cautelare. Ad un giovane di Marsala finisce male: è stato condotto in carcere con inasprimento della pena da scontare per via di questa violazione.

Le accuse

Sono stati i carabinieri della compagnia di Marsala ad aver arrestato un giovane di 26 anni, che al momento era sottoposto agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio per presunte violazione degli obblighi della misura cautelare al quale era sottoposto. Il ragazzo, arrestato in precedenza dai carabinieri della stazione di Ciavolo per furto aggravato in concorso, ricettazione e riciclaggio, ad un controllo eseguito dai militari dell’Arma nell’abitazione dove stava scontando la pena ai domiciliari, è stato sorpreso in compagnia di un altro soggetto che era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza di pubblica sicurezza.

Il provvedimento

A seguito della violazione, il reparto dei militari dell’Arma che era intervenuto nell’abitazione del 26enne ha avanzato la richiesta di aggravamento della pena, condivisa ed accolta dall’autorità giudiziaria che ha disposto la custodia in carcere. L’arrestato al termine delle formalità di rito è stato trasferito dai carabinieri di Ciavolo nel carcere di Trapani “Pietro Cerulli”.

Altro giovane nei guai

Nei giorni scorsi nuovi guai anche per un 28enne di Trapani che è stato ancora una volta arrestato dai carabinieri ed ancora con il regime dei domiciliari. L’accusa per lui è di evasione. Ha manomesso anche il braccialetto elettronico ed è evaso dai domiciliari. Ad accorgersi dell’ennesima violazione sono stati i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Trapani. In particolare l’uomo, nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in quanto aveva ripetutamente violato la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, dopo aver manomesso il dispositivo, si era allontanato dalla propria abitazione. A seguito di questa circostanza, i militari dell’arma in servizio di pattuglia sono stati contattati dalla locale centrale operativa in quanto si erano resi conto che era scattato l’allarme relativo al dispositivo elettrico applicato al giovane.

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