A Mazara del Vallo scoperti i pusher col reddito di cittadinanza. L’operazione antidroga dei carabinieri ha permesso di bloccare una presunta compravendita di sostanza stupefacente.
Mirato servizio
I carabinieri della stazione di Mazara del Vallo e della sezione radiomobile, a conclusione di un mirato servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dello spaccio di droga, hanno arrestato un 46enne mazarese, pregiudicato, e una 27enne di origine straniera per l’ipotesi di reato detenzione di sostanza stupefacente in concorso. In particolare, i carabinieri hanno attuato un’attività di osservazione e controllo dei movimenti dell’uomo, avendo raccolto alcuni indizi per ritenere che fosse dedito allo spaccio di droga e che si rifornisse da persone provenienti da Palermo.
La parentela
Tra l’altro il 46enne è fratello di un noto pregiudicato arrestato lo scorso febbraio per il possesso di quasi 2 chili di hashish nascosti in uno zaino nascosto in una stradina di campagna. L’attività investigativa ha permesso di assistere all’incontro, presumibilmente finalizzato alla compravendita di droga, avvenuto tra l’uomo e la 27enne giunta con un autobus di linea da Palermo. I carabinieri sono intervenuti, senza dare la possibilità all’uomo e alla donna di darsi alla fuga, per eseguire delle perquisizioni. La giovane è stata trovata in possesso di 21 ovuli di eroina del peso complessivo di 210 grammi, nascosti addosso, mentre l’uomo portava con sé alcune mazzette di contanti pari a 7.300 euro, di cui aveva cercato di sbarazzarsi senza riuscirci.
La perquisizione
Durante la perquisizione dell’abitazione del 46enne, i carabinieri hanno rinvenuto una modica quantità di eroina e altri 600 euro in contanti. Considerati i gravi indizi raccolti sia nelle pregresse indagini che durante l’operazione antidroga, i carabinieri hanno arrestato entrambe le persone coinvolte. I due, su disposizione del sostituto procuratore del tribunale di Marsala, sono stati rinchiusi nelle camere di sicurezza della compagnia fino alla convalida dell’arresto di fronte al competente giudice per le indagini preliminari che ha applicato nei loro confronti la misura cautelare della custodia cautelare in carcere. Inoltre, in quanto percettori di reddito di cittadinanza, i due arrestati sono stati segnalati per la sospensione del beneficio.
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