Condannato per aver dato fuoco a rifiuti, creando quindi un danno ambientale e un potenziale rischio. Un anziano nel Trapanese finisce agli arresti domiciliari per scontare un anno e 4 mesi.

Il provvedimento del tribunale di sorveglianza

I carabinieri della stazione di Borgo Annunziata hanno dato seguito ad un provvedimento emesso dal tribunale di sorveglianza di Palermo. Arrestato un trapanese di 76 anni per il reato di combustione illecita di rifiuti.

Ai domiciliari

Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti effettuati dai carabinieri che avevano documentato l’illecita combustione di rifiuti commessa nel territorio di Paceco. Reato che si è consumato nel 2019. L’uomo ha avuto gli arresti domiciliari da scontare nella sua abitazione. Dovrà scontare una pena di un anno e quattro mesi.

Il precedente, donna arrestata individuata da colonna di fumo

In queste zone del Trapanese non è la prima volta che si beccano piromani. Lo scorso anno una donna di 35 anni venne arrestata per combustione illecita di rifiuti dai carabinieri dopo essere stata sorpresa a bruciare diversi tipi di materiali. Ad intervenire in quel caso i carabinieri della Stazione di Paceco. I militari, impegnati in un normale servizio di perlustrazione e controllo del territorio, notavano un’alta e consistente colonna di fumo nero. Si precipitarono sul posto per capire cosa stesse bruciando, anche per prevenire ulteriori incendi boschivi come accaduto tempo addietro.

A pochi passi dal fuoco, in un terreno sito in via Salemi, i carabinieri accertarono la presenza di una donna intenta a gestire le fiamme che venivano alimentate di tanto in tanto con materiale vario. Secondo gli inquirenti la donna in pochi minuti avrebbe dato fuoco non solo a legni e sterpaglie ma anche a diversi rifiuti in plastica. Sul posto i carabinieri notarono inoltre la presenza di due barili in ferro pieni di alcuni rifiuti in plastica destinati a essere bruciati.

Le indagini nel Messinese

A proposito di incendi doloso in corso delle accurate indagini dei carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto su delega della Procura. Effettuati diversi sopralluoghi tecnici nell’area boschiva e montana nella parte più alta della città del Longano, precisamente in località Femminamorta. Qui il 25 luglio scorso si è verificato un vasto incendio boschivo che, oltre a lambire i ripetitori di telefonia mobile, ha anche messo in serio pericolo le abitazioni circostanti. Sul campo intervenuti anche i carabinieri specialisti del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Catania. Utilizzato anche un drone, strumento utile per la raccolta di informazioni sull’estensione e sulle modalità di propagazione dell’incendio. Inj particolare si sta lavorando per risalire al percorso del fuoco.

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