“In questi 108 giorni abbiamo cambiato quattro carceri in condizioni sempre più difficili. L’ultimo dove siamo stati era al buio, ci portavano il cibo con i contenitori di metallo. È stato davvero molto complicato: accendevano e spegnevano le luci, a loro piacimento”. Pietro Marrone, capitano della “Medinea”, racconta così, via radio, dopo la partenza dal porto di Bengasi col suo armatore Marco Marrone, la prigionia in Libia. Gli equipaggi dei pescherecci mazzaresi sono in navigazione verso il porto di Mazara del Vallo dopo la liberazione annunciata ieri.

Questa mattina, dalla centrale radio porto nuovo, l’armatore è riuscito a parlare col suo equipaggio che sta navigando per fare rientro a Mazara del Vallo. “Ieri – racconta il capitano Pietro Marrone – sono venuti a prenderci e una guardia ci ha detto: ‘Preparatevi che dobbiamo andare via’. La stessa cosa era già successo circa un mese fa,
quindi nessuno di noi ormai ci credeva”. Il capitano della Medincea prosegue poi la sua ricostruzione della giornata: “Dopo l’annuncio che saremmo stati liberati ci siamo preparati: abbiamo fatto la barba, ci siamo
fatti prestare qualche bottiglia di shampoo, ci siamo lavati, ci hanno portato qualche tuta. Poi a bordo di un pullman ci hanno portato dalle nostre ‘varcuzze’ (i pescherecci ndr). Stanotte finalmente, dopo avere ricaricato le batterie, abbiamo acceso i motori e siamo partiti. Adesso non vediamo l’ora di tornare a casa“.

“L’ultima cella, dove abbiamo trascorso la notte prima di avere la notizia della liberazione, era buia. Il cibo ci veniva portato in ciotole e non era buono. Abbiamo subito delle umiliazioni, pressioni piscologiche, ma mai violenze. Quando ci hanno detto che era il ‘giorno buono’ non ci abbiamo creduto”, continua  Pietro Marrone.

Esulta anche il  Consiglio Comunale di Mazara del Vallo. “Dopo 108 giorni di paure, trepidazioni, angosce e speranze oggi finalmente abbiamo avuto la gioia della notizia della liberazione dei nostri 18 marittimi e dei due Motopesca sequestrati a Bengasi dal primo settembre. L’intero Consiglio comunale gioisce per questa liberazione. Oggi è il tempo della felicità e del ringraziamento a tutti coloro i quali si sono spesi per i nostri pescatori”.

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