Dimissioni del presidente del consiglio comunale di Petrosino dopo la notizia delle indagini anche sul suo conto per il voto di scambio politico mafioso. Ha protocollato questa mattina la sua decisione ufficiale di rimettere il mandato anche per le pesanti ombre emerse sul suo conto in questa inchiesta. L’operazione scattò due giorni fa ed ha portato all’arresto del consigliere comunale  Michele Buffa e del mafioso Marco Buffa, accusati di voto di scambio politico-mafioso. Tra gli indagati figura proprio Leonardo Caradonna, il presidente dell’assise di Petrosino.

La lettera

Con una lettera inviata a sindaco e consiglieri, sono arrivate le dimissioni del presidente del consiglio comunale di Petrosino, Leonardo Caradonna. Nella missiva fa espressamente riferimento proprio alla “situazione che mi ha visto coinvolto in questi ultimi giorni”. “E’ con grande rammarico, ma anche con estremo senso di responsabilità, – scrive – che oggi, con questa lettera, dopo un’attenta riflessione, vi comunico le mie dimissioni dalla carica.

La fiducia nelle istituzioni

Il dimissionario ripone massima fiducia nelle istituzioni. “Confido nell’operato della magistratura affinché la mia posizione venga al più presto chiarita. Ringrazio tutti coloro che ripongono in me la loro fiducia e che continuano a dimostrarmi la loro vicinanza. Registro tanti attestati di stima e di affetto in questo momento delicato per me e per la mia famiglia. Al presidente spetta il compito di mantenere il giusto equilibrio tra maggioranza e opposizione, equilibrio che in questo momento non posso garantire al consiglio comunale”.

La sospensione del consigliere

In seguito all’arresto per voto di scambio politico mafioso il prefetto di Trapani ha sospeso ieri il consigliere comunale di Petrosino Michele Buffa. La misura cautelare e le gravi accuse ipotizzate hanno fatto scattare il provvedimento. Il prefetto Filippina Cocuzza ha notificato l’atto di sospensione ieri mattina. Buffa, 47 anni, eletto alla tornata elettorale del 12 giugno del 2022, secondo le indagini si sarebbe avvalso di un noto esponente della malavita, già condannato per mafia, per racimolare voti.

Le indagini

Le indagini partono dall’aprile del 2022, quindi nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali a Petrosino. Secondo gli inquirenti Marco Buffa, condannato in primo grado per 416 bis, avrebbe incontrato alcuni candidati. Che già prima della tornata elettorale venivano appellati come vincenti. Marco avrebbe, infatti, svolto una vera e propria campagna elettorale, anche accompagnando Michele che ha ottenuto 196 voti nella lista “Alternativa per Petrosino”. Raccolta di voti “porta a porta”, nelle case popolari, in cambio di denaro, della promessa di lavori socialmente utili per sé e per alcuni amici, nonché dell’assunzione di amici nell’azienda dove lavorava il candidato sponsorizzato.

Gli screzi politici

Un’operazione che è servita anche ad accendere dissidi mai sopiti all’interno del Pd. Ed a ricordarli è il segretario provinciale dei Dem Domenico Venuti. In una missiva di questa mattina da una parte ritiene grave quanto emerso riguardo a presunte collusioni di amministratori con la mafia. Dall’altra bacchetta i transfughi del Pd che alle elezioni dello scorso anno decisero di appoggiare l’attuale governo cittadino. Venuti parla di “scelte arbitrarie” e di un Pd che ha fatto delle scelte chiare. In pratica rivendica di aver fatto bene a non fare alleanze con l’attuale coalizione a sostegno della giunta in carica.

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