Il carabiniere riconosce il pregiudicato con l’auto di lusso a fare la spesa, si insospettisce e scopre del furto. Chiama i colleghi e dirama il numero di targa, venendo fuori che quell’auto risultava rubata. Ne nasce addirittura un inseguimento tra i carabinieri e il sospettato finito con il recupero del mezzo. Il pregiudicato è riuscito a darsi alla fuga a piedi ma potrebbe avere le ore contate.

I fatti

Nella giornata di ieri l’attenzione di un carabiniere libero dal servizio viene carpita nel parcheggio di un supermercato di Marsala. Notava un noto pregiudicato parcheggiare una fiammante Mercedes ed entrare all’interno dell’attività commerciale. Il militare dell’Arma chiamava la centrale richiedendo l’intervento di una pattuglia per le verifiche. Dall’analisi del numero della targa l’auto risultava oggetto di furto commesso pochi giorni fa.

Il tentativo di fuga

All’arrivo della pattuglia dei carabinieri l’uomo, che nel frattempo era risalito in macchina, si dava ad una disperata fuga. La sua corsa era diretta verso il quartiere Amabilina. Si è ingaggiato un vero e proprio inseguimento con la pattuglia dell’Arma. Dopo un breve tratto il sospettato decideva di abbandonare l’auto e darsi alla fuga a piedi tra le campagne, facendo perdere le tracce. I militari dell’Arma hanno prima proceduto al recupero dell’auto e alla riconsegna al legittimo proprietario per poi mettersi sulle tracce del noto pregiudicato marsalese che si era dato alla fuga.

Il recente giro scoperto di auto di lusso

A proposito di auto di lusso, nelle scorse settimane proprio in Sicilia è stato sgominato un vero e proprio traffico. Venivano acquistate all’estero di auto di lusso fingendo una trattativa fra privati, evitando quindi il pagamento dell’iva, e in questo modo le truffe erano servite. A scoprire il vasto giro di mercato, con ramificazioni anche in Sicilia, la guardia di finanza. Ad operare in particolare le fiamme gialle nel Ragusano che hanno concluso un’articolata indagine a tutela del mercato della commercializzazione di auto. Coinvolto un rivenditore della provincia, denunciato alla Procura, perché ritenuto responsabile di un’ingente frode fiscale.

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